Mexes, ritornano le ombre

La difesa del Milan non riesce a trovare un leader affidabile, il candidato con più credenziali ha dimostrato, per l’ennesima volta, di non poter ricoprire tale ruolo, stiamo parlando di Philippe Mexes. Il francese arrivò al Milan nell’estate del 2011 a parametro zero, dopo il mancato rinnovo con la Roma. La sua avventura rossonera è iniziata da terzo centrale, dopo i mostri sacri Nesta e Thiago Silva e in questa stagione sarebbe dovuto diventare il simbolo di una nuova difesa.

Nella partita contro la Fiorentina Mexes ha dato il peggio di sé, emblematica la situazione del raddoppio viola dove non riesce a fermare Borja Valero e si lascia dribblare come se fosse una bandierina della discesa libera. Durante tutto il match è stato molto impreciso, arrivando sempre in ritardo sugli avversari e dando pochissime garanzie ai compagni di reparto. L’unico gesto positivo della gara è stato, paradossalmente, in attacco: un colpo di tacco che ha portato al gol di Pazzini.

Le sue doti tecniche sono notevoli per un difensore ma il suo fisico è, spesso, impresentabile. Certamente Philippe Mexes non può essere il capro espiatorio di una sconfitta contro una delle squadre più in forma del campionato ma avrebbe potuto fare meglio. In una squadra giovane il francese è uno dei pochi giocatori con esperienza internazionale e dovrebbe essere uno dei punti fermi degli 1 1 titolari invece spesso, causa motivi tecnici e comportamentali, è costretto a partire dalla panchina. Questo non è il comportamento di un leader e, se le prestazioni dovessero continuare a essere queste, sarà probabile un suo addio a gennaio.

twitter: @LorenzoTurati92

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