Per l’attesissima sfida della dodicesima giornata di campionato, in programma a San Siro contro la lanciatissima Fiorentina di Vincenzo Montella, Massimiliano Allegri conferma il 4-2-3-1 con cui la squadra si era ben comportata nelle due precedenti uscite. In campo però cambia qualcosa. Difesa finalmente confermata per la terza gara consecutiva (una novità assoluta in questa stagione), con Abbiati in porta, Constant e De Sciglio sulle corsie esterne, Mexes e Bonera in mezzo. In mediana torna Ambrosini ad affiancare Riccardo Montolivo, ex attesissimo del match. La vera novità arriva dalla trequarti. Emanuelson ed ed El Shaarawy sistemati sull’esterno, mentre dietro a Pato, ancora preferito a Pazzini, agirà Boateng che sostituisce Bojan.
Milan subito aggressivo in avvio ma troppo confusionario nel possesso palla con la Fiorentina che inizia a prendere confidenza soprattutto a centrocampo. Squadre che si affrontano a viso aperto e lo spettacolo ne trae giovamento. Al 10′ grossa disattenzione difensiva e vantaggio Fiorentina, con il più classico gol dell’ex. Direttamente da fallo laterale, cattivo disimpegno della difesa milanista, Toni fa da torre per Aquilani che ne approfitta e sigla col sinistro il gol del vantaggio. La Fiorentina pressa altissimo e non lascia respirare i rossoneri che faticano a costruire gioco. Al 32′ arriva un episodio che può cambiare il canovaccio del match. Fallo di Roncaglia in area su Pato e calcio di rigore. Dal dischetto va il brasiliano che manda alle stelle. Dal possibile pareggio al raddoppio viola. Borja Valero fa quello che vuole in area e vincendo un contrasto con Mexes (troppo leggero) mette in rete il suo primo sigillo stagionale. Per il Milan è notte fonda. La Fiorentina è più squadra, i rossoneri sono inconsistenti dietro e troppo fragili dietro.
Nella ripresa subito due novità proposte da Allegri. Bojan e Pazzini dentro ed Emanuelson e Pato fuori. Boateng si sposta sulla destra con Bojan alle spalle di Pazzini. La reazione dei rossoneri c’è, Bojan dimostra che è stato un reato lasciarlo fuori e Boateng sfiora il gol su colpo di testa. I rossoneri mettono alle corde i viola che si ritirano un po’ per salvaguardare il risultato. Al 60′ la partita si riapre. Su cross di El Shaarawy magia di Mexes: il francese manda sul palo un pallone colpito di tacco, che poi finisce sui piedi di Pazzini che spinge in rete e accorcia le distanze. Il Milan getta il cuore oltre l’ostacolo e si butta in avanti alla ricerca del pari, la Fiorentina cerca di pungere in contropiede. Al 75′ Allegri si gioca tutto. Fuori Ambrosini e dentro Robinho che prende la posizione sulla fascia di Boateng che a sua volta scala in mediana. Ma c’è poco da fare. Bonera accusa uno stiramento e lascia i suoi in dieci. Cassani stampa la rete del 3-1 sul palo, El Hamadoui, però, non sbaglia. Con una gran palla a giro, batte Abbiati sul secondo palo e mette il sigillo sulla vittoria dei suoi.
Anche un’eccezionale Curva Sud che ha sospinto la squadra per tutta la partita in maniera encomiabile, alla fine si lascia andare a fischi di disapprovazione. Questa volta la generosità ed il cuore non bastano. Un tempo regalato agli avversari, a questi avversari, è stato decisivo per la quarta sconfitta casalinga del campionato, la sesta in tutto. La formazione messa in campo da Allegri lascia ancora una volta perplessi, ma non nel modulo questa volta, ma nella scelta degli uomini da schierare davanti. L’uomo che era sembrato più in forma, Bojan, non trova spazio dall’inizio, Boateng e Pato si sono dimostrati ancora una volta la brutta copia sbiadita dei giocatori che tutti hanno imparato ad ammirare. Ma ormai sembra passata un’eternità. Il ciclo terribile si apre con una sconfitta, ma la notizia peggiore è che da oggi, forse, oltre che allo scudetto questo ‘piccolo piccolo’ Milan deve dire addio anche alla zona Champions.