Zlatan Ibrahimovic. Due parole, 6 scudetti e 1000 emozioni regalate alla stragrande maggioranza dei tifosi italiani dal settembre 2004 ad oggi. Ibra ha mantenuto la promessa fatta appena approdato a Milanello, agosto 2010: “Vinciamo”. E così è stato e lo svedese ha allungato la strisca record di campionati vinti. Sempre campione dal 2004 in poi, dal 2002 ha mancato l’appuntamento solo una volta, nel 2003.
Questa l’impressionante sequenza: Amsterdam 2004, Torino 2005 (poi revocato), Torino 2006 (revocato e ingiustamente assegnato all’Inter, ma poco importò a lui dato il suo trasferimento sotto l’egida morattiana), Milano 2007, Milano 2008, Milano 2009, Barcellona 2010, Milano 2011. Campione d’Olanda con l’Ajax, campione d’Italia con tutte e tre le nobili del nostro calcio, campione di Spagna col Barcellona, la squadra più forte del mondo, quest’anno come l’anno scorso. Ibra non riuscì ad inserirsi, ma segnò comunque 21 gol, servì 10 assist e decise il clasico dell’andata. Non proprio poca roba.
Ibra non si ferma mai. Dove va vince il campionato. Si ricorda sempre che in Europa non sia mai riuscito ad essere decisivo. Personalmente credo che il modo di giocare europeo lo metta sì un po’ in difficoltà, ma è solo per cause contingenti che non ha ancora vinto la Champions. Uno come lui è da Champions e gli auguro di vincerla. Magari col Milan, dato che ieri ha promesso di continuare a segnare per i colori rossoneri. Una dichiarazione che ha spazzato via le voci che lo volevano approdare in un’altra squadra, per una ennesima nuova vita.
Questa la sua dichiarazione a una giornalista della Gazzetta dello Sport: «Certo che rimango. Abbiamo vinto, l’avevo promesso e l’abbiamo fatto. Adesso abbiamo un nuovo progetto, puntiamo alla Champions League e a diventare ancora più grandi. Non so tutto quello che succederà, non so quali saranno i nuovi acquisti. Ma una cosa posso garantire: rimango al Milan». E il popolo rossonero non può che sorridere leggendo queste parole.
Ibra non sarà mai sinonimo di fedeltà. Ma di vittoria sì. Aspettando la semifinale di domani sera, dove però la sua presenza è in forte dubbio a causa di un infortunio alla caviglia rimediato sabato sera. Speriamo possa recuperare. Il Milan è campione d’Italia e ha vinto molti match anche senza di lui. Ma ho come la sensazione che domani sera ci sia bisogno del Signore degli scudetti. Di Zlatan, il vincente.
Intanto un problema alla caviglia potrebbe fargli saltare la semifinale di ritorno di Coppa Italia, ma quello che doveva fare quest’anno, Ibra lo ha già fatto.