Scalpita perchè ormai il clima partita lo vuole respirare in tutto e per tutto. Robinho vuole riprendersi il Milan dopo la sosta. Le apparizioni post-infortunio non hanno lasciato segni di tangibile ripresa. Ma ora gli allenamenti potrebbero restituire un’arma in più ai rossoneri. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport di oggi, l’attaccante racconta il suo momento personale e quello della squadra.
Si comincia dalla situazione di Massimiliano Allegri: “E’ dura, e lo sarà fin quando la squadra non ricomincerà davvero a vincere – afferma il giocatore -. Se è in difficoltà lui, di conseguenza lo siamo anche noi. Bastano due-tre partite di fila ben fatte e ti rimetti in sesto. Allegri lo vedo normale. L’approccio con la squadra è il solito. Certo, mi spiace che stia attraversando un periodo del genere, pieno di voci sul suo conto. Lui è il mio comandante. Per aiutarlo bisogna lavorare sodo per lui, per noi e per i tifosi”. Si parla anche del feeling speciale col tecnico livornese, ma Binho annacqua un po’: “Non capisco da dove nasca questa storia, non sono un suo protetto. E’ semplicemente un grande tecnico e noi siamo sempre con lui, gli vogliamo bene”.
La conversazione si sposta sui presunti e ripetuti assalti del Santos che vorrebbe riportare a casa il suo ex gioiello: “Non so se il Santos abbia davvero fatto un’offerta per me, è stata la mia prima squadra e con loro ho un bellissimo rapporto. A me, però, piace parlare del presente e il presente dice che sono felice di essere al Milan, perchè il Milan mi fa sentire importante. Mi piacerebbe restare ancora in rossonero, anche per altri dieci anni”. Quindi l’immancabile domanda su Ibra e Thiago: “Due giocatori spettacolari, ci mancheranno molto. I messaggi dello svedese? Non mi sorprendono, in questo club ti fanno sentire un re. Thiago, invece, è felòice a Parigi, ma lo rivorreri indietro”.
Si chiude con un po’ di considerazioni a random: da Pato (“Tornerà più forte di prima, prego solo che non si infortuni più”) al recupero della forma (“Sono al 40 per cento del mio potenziale, ovviamente più gioco e metto minuti nelle gambe, meglio è”) fino ai Mondiali del 2014 in Brasile (“Sarà una grandissima festa. Il Milan sarà la mia vetrina per tornare nel giro della Selecao”). E lo scudetto: “Mi darete del pazzo, ma per me non è una follia pensare che il Milan vinca il campionato. Abbiamo la squadra per riuscirci”.