C’è chi non ha mai messo piede a Milanello, quartier generale rossonero, e chi, invece, in quel di Carnago praticamente ci vive e ne conosce ogni singolo meandro. È tra quest’ultimi Alessandra Bocci, giornalista della Gazzetta dello Sport, abituata a seguire il Milan quotidianamente: sia in casa che in trasferta. SpazioMilan.it l’ha contattata in esclusiva per cononoscere il suo parere su diversi aspetti, in questo momento buio per la galassia rossonera.
Alessandra, partiamo da chi probabilmente è più a rischio in questo momento: Allegri. Cosa puoi dirci sul suo futuro?
“Gli allenatori vanno giudicati in base all’organico, e pesa molto il fatto che la squadra sia stata rivoluzionata. Sono stati mandati via i senatori in modo repentino, quando sarebbe stato meglio farlo gradualmente. La duplice cessione di Ibra e Thiago, poi, pesa molto. Aggiungiamoci anche la scarsa disponibilità di Berlusconi a spendere certe cifre… Ecco, tutto questo è finito sulle spalle dell’allenatore. Allegri non è un incapace, è bravo e lo ha dimostrato: è simile a Capello. Su di lui sono stati dati troppi giudizi ingenerosi, come fu anche per Leonardo che, con la squadra che aveva, arrivò secondo in campionato”.
Quindi, scagioni Allegri e dai la responsabilitá di questa situazione alla società?
“Allegri deve essere lasciato in pace a lavorare. La societá doveva però essere più chiara con i tifos da subito, e non dire invece che il Milan fosse in grado di lottare per lo scudetto. Questa errata strategia comunicativa ha creato un clima spiacevole tra i tifosi. Il tifoso del resto, si sa, vorrebbe avere subito tutte le soluzioni ai problemi della squadra“.
Quale pensi possa essere l’obiettivo e il destino del Milan in questa stagione travagliata?
“Ormai l’annata è segnata: il Milan non rischia di retrocedere – come sento dire in giro – ma è chiaro che l’obiettivo ora è quello di qualificarsi alla prossima Europa League“.
Guardando alle possibili soluzioni a breve termine, Galliani ha aperto alla possibilitá di intervenire sul mercato in gennaio. Pensi che possa arrivare qualcuno? È uscito il nome di Anderson del Santos…
“Basta con i giocatori provenienti dal Brasile! Ci vorrebbe più attenzione al mercato europeo; più attenzione ai giovani giá presenti in Europa, sin dai vivai. Giá l’adattamento ai campionati più importanti è difficile per alcuni giocatori che militano fin da piccoli in Europa, figuriamoci per i brasiliani...”.
Ci dia una sua opinione sull’evidente involuzione di Boateng…
“Fu bravo Allegri a reinventarlo da trequartista, quello era un ruolo nuovo per il giocatore. Giocò al di sopra delle sue possibilitá: se hai Ibra puoi giocare in un certo modo, se non ce l’hai in un altro… Non penso che sia questo il suo livello comunque; non ha l’esplosivitá di prima. Accadde la stessa cosa a Rui Costa, se ricordi, quando ebbe quella frattura alla mano che non lo fece rendere al meglio. Boateng ha la stessa frattua e chissá che la spiegazione del suo basso rendimento non sia proprio questa…“.
Una battuta sulla sfuriata di Galliani, avvenuta questa estate, dopo la scoppola per 5-1 rimediata contro il Real. Fu proprio lei a riceve la sua ira se non sbaglio…
“Esattamente (ride, ndr). Fu un cinema esagerato. Ma ci può stare per la figuraccia rimediata a livello internazionale… Si percepiva giá a quel tempo che c’era nervosismo nell’aria“.
Sui nuovi acquisti, Pazzini e Bojan, che ci dice?
“Il vero Pazzini non può essere quello visto finora. Mentre per quanto riguarda Bojan, penso che se avesse giocato nell’anno dello scudetto, avrebbe fatto sicuramente meglio“.
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