Al triplice fischio riusciamo ad uscire dalla sfida con lo Zenit di Spalletti vincenti e con qualche sicurezza in più: il bel gioco espresso nella prima mezz’ora e per larghi tratti del secondo tempo fanno ben sperare; Bojan è sembrato in grande spolvero, per non parlare dell’ormai leader offensivo El Shaarawy. Nel complesso tutta la squadra è sembrata in partita (Boateng a parte), ma restano da limare comunque due piccoli nei.
Il primo è Riccardo Montolivo: quello che dovrebbe essere l’uomo di qualità spesso si perde in infruttuosi giro palla orizzontali che non fanno che rallentare la manovra rossonera. Il centrocampista chiamato a sostituire il più muscolare Ambrosini non ha fatto inserire al Milan quella marcia in più che Allegri si aspettava, con le verticalizzazioni per le punte.
Il secondo bocciato è Cristian Zapata: il difensore colombiano ha giocato bene solo la prima mezz’ora dove lo Zenit non si è mai sporto nella metà campo rossonera, non appena il ritmo è salito, è andato nel pallone. È apparso in difficoltà nel contenere prima Hulk e poi tutto l’ammasso di attaccanti schierato nel finale da Spalletti, e nonostante la vittoria, la prestazione di Zapata risulta negativa, e in vista del derby Allegri dovrà tirare le dovute somme.