La strada che ha portato Ignazio Abate ad esser il proprietario della fascia destra del Milan, parte da molto lontano e attraversa differenti regioni della penisola. Dopo aver giocato diversi anni nel settore giovanile ed essersi affermato come talentino della Primavera rossonera, ha fatto il suo esordio a 17 anni in prima squadra, subentrando in Coppa Italia e in Champion’s League, durante i primi mesi della stagione 2003-04. Negli anni successivi ha macinato chilometri in diverse categorie e in diverse squadre, sempre in realtà ambiziose e imponendosi spesso come titolare nel ruolo di ala destra.
Le sue doti fisiche, quali velocità e rapidità, hanno impressionato compagni, avversari e osservatori di livello, ma il suo cartellino è sempre rimasto di proprietà del Diavolo. Le esperienze accumulate in prestito hanno consegnato nella stagione 2009-10 all’allora allenatore Leonardo, un uomo di fascia grintoso ma parzialmente grezzo. Attraverso la sua dedizione al lavoro, i preziosi consigli di Dialma Tassotti e la convinzione di Leo, il nostro Ignazino si è trasformato in terzino destro dalla buona affidabilità. La qualità delle sue prestazioni è cresciuta notevolmente nel corso della stagione, sino ad esser una delle note maggiormente liete di un’annata difficilina e priva di trofei. L’aver condiviso la fascia destra con Sir David Beckham, guru tra le altre cose del senso della posizione, immaginiamo abbia giovato al giovanotto di Sant’Agata de’ Goti.
La stagione dello scudetto è stata quella della consacrazione di Telepass Abate, non tanto nell’ambiente Milan, in quanto il club ha sempre dimostrato di credere in lui, quanto più in generale per gli addetti ai lavori. Anche a livello di comunicazione ha dimostrato maturità e lucidità in tutti i frangenti. Lo status di promessa ha lasciato spazio a quello di titolarissimo rossonero, fino ad arrivare alla convocazione in Nazionale per l’Europeo 2012 che lo ha visto duellare con Maggio per un posto da titolare per tutta la kermesse.
In quest’inizio di campionato Igna ha dovuto fare i conti con una fastidiosa distorsione alla caviglia che lo ha tenuto in infermeria per qualche settimana. Il suo stop forzato ha agevolato l’inserimento tra i primi 11 del classe ’92 De Sciglio, il quale con le sue doti atletiche, la sua tecnica e sopratutto la sua intraprendenza, si sta mettendo in mostra anche più di quanto fosse lecito aspettarsi. Ad oggi probabilmente la soluzione più logica è quella testata mercoledì, ovvero sia Abate terzino destro, con De Sciglio a sinistra, ma la sensazione è che questa sistemazione sia giustificata più per demeriti di Antonini e Mesbah, che per meriti di Ignazio. Da Igna i tifosi si aspettano che inizi a prendersi qualche responsabilità in più, che salti l’uomo e prenda il fondo più spesso, con maggiore convinzione e sopratutto che crossi con maggiore precisione. Insomma vorrebbero un’ulteriore dimostrazione di personalità, unita ad un pizzico di sfrontatezza, proprio come quella che mostra costantemente e spontaneamente De Sciglio. Caro Yellow Submarine aspirante senatore, aspettiamo fiduciosi un ultimo decisivo salto di qualità.
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