Nascono entrambi nel 1989, a qualche mese di distanza. In campo con caratteristiche diverse hanno il medesimo compito: segnare e trascinare la loro squadra. Anche l’avventura in Italia inizia praticamente nelle stesso periodo: Pato esordisce nel gennaio del 2008 mentre Jovetic aspetterà settembre. A 18 anni sono già chiamati a fare la differenza, in fondo sono due di quelli che vengono definiti enfant prodige. Montenegro e Brasile sono pronti a scommettere sul loro futuro, fatto di tanti gol e altrettanti trofei.
Nel percorso di crescita ci sono però varie prove da superare. Se baby Pato viene promosso dalla critica nei suoi primi mesi italiani non è così per Stephan Jovetic che fatica a trovare spazio e prestazioni in maglia viola. In ogni caso, niente di definitivo, il rossonero nella sua prima stagione per intero collezziona la bellezza di 18 gol, ma Ancellotti spesso lo lascia fuori: troppo distratto, ancora troppo immaturo per certe situazioni. Jojo con i suoi 2 gol pare persino più acerbo. Ma i ragazzini si faranno…
Nella stagione successiva più di 10 marcature per entrambi e le rispettive squadre iniziano a sognare la definitiva esplosione programmata per l’anno seguente. Non sarà così perché il milanista, nonostante il contributo decisivo nella vittoria dello scudetto, si dimostra troppo fragile sia fisicamente che psicologicamente, mentre per Jovetic arriva un terribile infortunio al ginocchio che lo costringe a saltare quasi tutta la stagione. L’anno successivo è un tormento di ricadute e problemini per entrambi. Jovetic si riprende la viola sul finire della stagione, Pato resta in infermeria.
Un cammino speculare sotto tanti punti di vista, voci di mercato comprese visto che l’uno era stato vicino al Psg, l’altro a Juventus e City. Entrambi sono rimasti per diventare dei top player in Italia. Il montenegrino in questo prima scorcio di campionato si sta prendendo con gli interessi quello che l’età e il fisico non gli avevano permesso di raggiungere. Ora tocca a Pato, con qualche turno di ritardo, l’esplosione definitiva spetta anche a lui. Grazie a Jojo possiamo crederci di più.
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