Gattuso a cuore aperto: “Milan, quanto mi manchi”

Un capitano anche senza fascia e senza scendere in campo. Gennaro Gattuso rappresenterà sempre i colori rossoneri anche a Sion, in Svizzera, dove ha deciso di proseguire la sua carriera da calciatore. Intevenuto durante Speciale Calciomercato in diritetta su Skysport, Ringhio ha, con il cuore in mano, ammesso: “Il Milan mi manca, è normale che mi manchi. Io ho vissuto un sogno per 13 anni al Milan, credetemi quando vi dico che non riesco a guardare il Milan giocare, mi viene un dolore allo stomaco e devo cambiare canale, è più forte di me”.

Prosegue poi spiegando: “E’ stato doloroso lasciare il Milan, ma ero arrivato ad un punto in cui vedevo che le cose non andavano come avrei voluto e non dicevo più nulla. Sentivo di aver dato tutto, avevo bisogno di cambiare aria, non volevo diventare un peso per nessuno e mi è piaciuto chiudere in bellezza dopo 13 anni”. Su Cassano invece: “Credo che avesse deciso da tempo di lasciare, quando ha parlato dal ritiro della Nazionale si vedeva che aveva voglia di andare via. Anche se fossi rimasto io credo che sarebbe andato via comunque, Cassano è così ed aveva voglia di cambiare”.

In linea con la società per le cessioni illustri: “Credo che con Berlusconi e Galliani si sia vinto tanto, adesso non penso che fare uno o due anni di ridimensionamento possa cambiare le cose. Poi io penso che sia stato giustissimo vendere Ibra e Thiago per quella cifra, meglio cedere due giocatori piuttosto che lasciare a casa un migliaio di dipendenti Mediaset”. Sperenzoso invece nel possibile ritorno di Ricky Kakà: “Io spero che arrivi, sia per il Milan, ma anche per lui che ha bisogno di allenarsi in un certo modo, perchè credo che lui per essere ai suoi livelli deve stare bene fisicamente e forse in Spagna gli sono mancati certi ritmi d’allenamento“.

Infine una nota sulla sua nuova vita in Svizzera: “Questa è una realtà diversa, è calcio vero, io per 13 anni al Milan ho fatto un altro sport, qui invece sono un calciatore vero, lascio casa la mattina alle otto e rientro alle otto di sera, sono io che mi sono messo a disposizione di tutti qui e non il contrario, poi ci sono tanti ragazzi giovani e posso dare il mio contributo. Qui ho riscoperto il piacere del calcio, mi sento come quando avevo 18 anni, ho il mal di stomaco prima delle partite, non vedo l’ora che arrivi la domenica e questo mi rende orgoglioso, perché vuol dire che ho ancora tanta voglia”.

Gestione cookie