Didac Vilà, causa pubalgia, dovrà rimanere lontano dai terreni di gioco per tre mesi. E’ questa la diagnosi rilevata dal dottor Cugat, che ha consigliato all’esterno sinistro rossonero di operarsi il prima possibile, onde evitare ricadute e un rendimento pari ai minimi storici registratisi in seguito allo Wall Street Crash del 1929. Piove sul bagnato.
Galliani, sapendo che Didac fosse infortunato, aveva cercato di cederlo al Valencia. L’obiettivo del nostro amministratore delegato sarebbe stato quello di riportare Didac a Milano durante la prossima estate, una volta risolti i problemi fisici, o di riuscire a monetizzare il più possibile da una sua ipotetica cessione a titolo definitivo. Sempre, sia chiaro, alla corte di Llorente e Pellegrino. Peccato che i medici del Pipistrello, scoperto il tranello, abbiano rispedito Vilà al mittente.
Ecco allora che il Milan ritrova nell’organico un effettivo privo di offerte, che non potrà essere disponibile fino agli sgoccioli del giro di boa. Ma non finisce qui. Cedendo Didac, applicando la regola inerente il fatto che il Milan sostituisca chi partisse con un elemento in grado di ricoprire il medesimo ruolo, il Diavolo avrebbe potuto aggiudicarsi un altro terzino sinistro.
I fatti sono però andati in maniera diversa. E il Milan deve riuscire a fare fronte al lodo fascia mancina, a meno che Mesbah non decida di accettare le offerte che gli sono giunte da Torino e Marsiglia, senza intervenire sul mercato. Con un Didac Vilà in meno.