La chiamano saudade. Tradotto: nostalgia, nel senso più letterale del termine. E anche se oggi è concentratissimo sulle Olimpiadi, dall’Inghilterra Thiago Silva lascia trasparire amarezza per come è finita l’avventura nel Milan. E sullo sfondo del colloquio pubblicato oggi sulla Gazzetta dello Sport resta sempre quel pizzico di nostalgia.
“Avevo detto chiaro a tutti che io volevo restare fino alla fine del mio contratto – afferma il difensore brasiliano -. C’è stato un gran parlare tra il Paris Saint Germain e il Milan, tra Leonardo e Galliani. Ma i tifosi hanno quell’iniziativa e Berlusconi non ha voluto vendermi, e così ho avuto il rinnovo e io ero felice. Poi le cose sono cambiate di nuovo. Mi ha chiamato Leonardo dicendomi che si era riaperta la trattativa, che mi voleva, che erano disposti a fare sacrifici. Io ero un po’ confuso, quando mi ha chiamato l’amico Ambrosini gli ho detto che ancora non sapevo. Ma avevo capito che il Milan aveva difficoltà economicjhe e sarebbe stato molto difficile restare: se non fossse stato per questo sarei ancora lì”. Poi uno scatto d’orgoglio: “Io non sono un mercenario. Milano era la mia casa. D’altronde hanno fatto un grande affare: mi hanno pagato 10 milioni e venduto a 42.
La saudade, eccola: “Mi mancheranno tutti, lo dico senza ruffianeria. Andavo d’accordo con tutti. Sono sicuro che sentirò molta nostalgia“. Già, ma che Milan sarà senza di lui e senza Ibrahimovic: “Il Milan è un po’ più povero, questo si. Mancheranno anche i senatori Gattuso, Inzaghi e Seedorf. Il club ha perso molto, è un Milan che dovrà riformarsi. Sarà dura, ma Allegri è un tecnico intelligente e capace, saprà rimediare a tante situazioni“.
Il Milan, secondo Thiago, ha già in casa l’uomo del futuro e, guarda caso, è un connazionale: “Credo molto in Pato, può essere il trascinatore del nuovo Milan. Ha grande fiducia, voglia di dimostrare quanto vale davvero“.
Ma poi torna la saudade, quando si parla del PSG: “Mi hanno parlato tutti bene di Ancelotti. Con lui e Ibra sembrerà di avere un po’ di Milan con me. Champions? Sarei davvero felice di incrociare i miei ex compagni. E magari batterli“.