Dopo la scelta di Fonseca di lanciare dal primo minuto i due giovani del Milan Futuro sono piovute molte critiche: tra i più acri, Zazzaroni.
Dopo la vittoria in Champions, ottenuta rocambolescamente nel finale grazie all’asse Camarda-Abraham, Fonseca aveva tuonato forte contro i calciatori, accusando molti di non impegnarsi a sufficienza e di non concorrere al bene del Milan. A queste dure parole ha fatto seguito l’undici titolare schierato dal portoghese in vista del match contro il Genoa.
Fonseca ha infatti pescato a piene mani del Milan Futuro, come preannunciato da lui stesso, schierando dal primo minuto Jimenez come terzino sinistro e Liberali come fantasista, relegando in panchina Theo Hernandez e Alvaro Morata: il francese è ormai un vero e proprio caso, tra prestazioni decisamente sottotono e vicende extra calcistiche molto delicate, e ha molto sorpreso vederlo imbacuccato in panchina per tutta la durata dell’incontro.
A queste scelte decisamente forti, a cui purtroppo per Fonseca non ha fatto seguito un risultato pieno, si sono susseguite tutta una serie di critiche: tra i più acri detrattori di Fonseca c’è stato Ivan Zazzaroni.
Milan, Zazzaroni: “Il Milan non può presentarsi così”
La sconfitta contro il Genoa ha scatenato critiche nei confronti del Milan, con Ivan Zazzaroni che non ha usato mezzi termini per analizzare la situazione. Secondo il giornalista, il problema non è solo in campo ma soprattutto ai vertici della società. Zazzaroni ha evidenziato come il Milan si presenti con una rosa non all’altezza: “Giocavano Liberali e Jimenez, uno pesa 15 chili, uno pesa 23 chili”, ha detto, sottolineando ironicamente il peso fisico e simbolico dei due giovani. Per lui, non è accettabile che, a dicembre, una squadra come il Milan debba fare a meno di giocatori di spessore come Theo Hernandez o attaccanti del calibro di Morata.
La critica principale, però, è rivolta alla società, descritta come assente e disinteressata: “È come se il Milan fosse un asset lasciato andare avanti da solo”, ha dichiarato, aggiungendo che tutte le squadre al vertice oggi hanno dirigenze attive e presenti. Questo, secondo Zazzaroni, è il vero nodo del problema rossonero.
Di tutt’altro avviso è stato Massimo Mauro, che invece ha difeso l’impegno dei giocatori, pur riconoscendo limiti evidenti: “Quella del Milan è stata una buona partita, ma è mancata la cattiveria necessaria per vincere”, ha spiegato. Mauro ha sottolineato come la squadra abbia creato tanto fino all’area di rigore senza però trovare quel guizzo decisivo per sbloccare il risultato.
Per l’ex calciatore, non si può accusare i giocatori di scarso impegno, ma il problema è che la qualità generale della rosa non sembra essere all’altezza delle aspettative dei tifosi.