Milan, Fonseca in conferenza: “Ecco cosa penso del mio futuro”, poi su Zlatan

Alla vigilia del Derby di Milano, Paulo Fonseca è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. 

Ormai ci siamo: mancano poco più di 24 ore al fischio d’inizio di Inter-Milan, match valido per la quinta giornata del campionato di Serie A. Nerazzurri e rossoneri si affronteranno domani sera sul consueto prato di San Siro, che ancora una volta va verso il sold out.

La squadra allenata da Paulo Fonseca non sta vivendo un buon inizio stagione: nelle prime quattro giornate di Serie A, ha collezionato 5 punti, grazie ad una vittoria, 2 pareggi e una sconfitta. Nel primo match di Champions League, inoltre, i rossoneri sono usciti sconfitti contro il Liverpool. Adesso c’è l’Inter e, inutile negarlo, c’è bisogno di un cambio di marcia. Soprattutto contro i cugini nerazzurri, che lo scorso campionato hanno vinto lo Scudetto battendo proprio il Diavolo.

Inter-Milan, le parole di Fonseca in conferenza

Dal centro sportivo di Milanello, il tecnico rossonero Paulo Fonseca è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida contro l’Inter. Queste le sue risposte ai giornalisti presenti in sala.

C’è una frustrazione grande da parte di tutti, ma anche consapevolezza che siamo uniti per uscire da questa situazione, la squadra ha capito che dobbiamo uscire da questo momento, dobbiamo lavorare molto per farlo. 

Derby?

Noi partiamo per giocare contro una squadra forte, ma può essere una partita importante per noi. Mi piace vedere le cose positive: penso abbiamo tanto da dare contro l’Inter, noi dobbiamo pensare positivamente e in quello che possiamo vincere se facciamo una bella partita. 

Futuro? Non penso a questo, penso che la squadra e la partita con l’Inter siano le cose più importanti adesso. I miei giocatori devono essere pronti per domani e io devo prepararli a questo. 

Zlatan? Ho sempre fiducia dalla società per il mio lavoro, non è cambiato niente. Capisco la curiosità di quando Zlatan viene qua, ma lui è sempre vicino a noi. Con normalità, Zlatan è stato qui come le altre volte. 

Io posso avere tanti motivi, ma non voglio trovare scuse: voglio affrontare quello che sta succedendo lavorando e parlando con i miei giocatori. Noi abbiamo buoni momenti, ma non abbiamo continuità. La squadra cresce tutti i giorni, dobbiamo avere continuità per arrivare dove vogliamo. Abbiamo bisogno di tempo, molti giocatori sono arrivati tardi ma non voglio trovare scuse, voglio concentrarmi su quello che dobbiamo fare.

Io faccio quello che io credo, io non posso fare quello in cui non credo: io continuo a credere nel gioco di squadra e continuo a lavorare su questo. 

Io quando arrivo qui, il giorno prima della partita, arrivo con fiducia: avrei voluto che aveste visto la settimana di lavoro, i giocatori hanno lavorato bene, sono stati fantastici. Io arrivo alla partita con fiducia, io ho fiducia nel futuro: i giocatori me la danno, questa è la verità. 

Ogni partita noi abbiamo strategie diverse, noi sappiamo che affrontiamo una squadra molto forte, abbiamo preparato la partita in funzione dell’avversario. Noi vogliamo giocare, noi vogliamo avere iniziativa, noi vogliamo dominare e vogliamo difendere bene. Quando abbiamo la palla, noi non difendiamo e siamo messi bene in campo. 

Mercato? Io ho ricevuto dalla società quello che abbiamo preparato per formare una squadra fortissima. Siamo già una squadra fortissima? No. 

Come battere l’Inter? Il Milan dovrà fare più gol che l’Inter per vincere la partita. 

Io credo nella vittoria: so che in Italia non si valorizza tanto il gioco ma il risultato, ma quando mi hanno portato qua è perché volevano cambiare. Quando una squadra ha la palla, questa ha più possibilità di vincere. Non mi sembra che il miglior calcio è quando si dà la palla all’avversario. 

Voci sull’esonero? A me non è arrivata nessuna voce qua dentro. Se io ascolto le televisioni, per me non è importante, anche perchè non continuerei a lavorare. 

Devo far credere ai giocatori che hanno fatto bene, e ripartire dai punti positivi: devo dare fiducia ai miei giocatori. Dobbiamo fare come il Liverpool ha fatto con noi, ovvero reagire e continuare ad avere fiducia. 

Leader del Milan? Non voglio individualizzare, quando non si vince è facile cercare delle scuse. Io penso che abbiamo dei giocatori che sono dei leader, che fanno bene il ruolo di essere leader. 

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