Paolo Maldini, ex giocatore e dirigente del Milan, ha rilasciato delle dichiarazioni che potrebbero essere rivolte a Gerry Cardinale. Ecco cosa ha detto.
L’ex Milan, Paolo Maldini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a sorpresa che potrebbero aver stuzzicato Cardinale. L’ex capitano dei rossoneri, ora diventato direttore sportivo, ha terminato in una maniera non felice la sua avventura da dirigente del Milan più di un anno fa. Secondo le sue parole, fu licenziato da Cardinale insieme a Massara. Il motivo sarebbe stato quello di avere dei cattivi rapporti con Furlani e una battuta sulla semifinale di Champions League persa contro l’Inter.
Cardinale, dunque, ha deciso di mandarli via ricostruendo la sua dirigenza. La notizia ha sconvolto tutto l’ambiente Milan, in primis i tifosi che non hanno compreso il motivo di questa scelta. Dopo 6 mesi, Maldini ha deciso di dire la sua verità cercando di fare un po’ di chiarezza su tutto l’accaduto. E dopo più di un anno è tornato a parlare e, con le sue dichiarazioni, sembrerebbe aver stuzzicato Cardinale riaprendo argomenti passati.
Milan, le parole di Maldini: possibile attacco a Cardinale?
Maldini ha parlato durante il podcast AKOS della sua vita da rossonero sia da calciatore sia da direttore sportivo. Ecco le sue dichiarazioni:
Quando ho fatto il dirigente, avendo avuto 25 anni di esperienza e ricordando quello che ho provato nei momenti difficili che sono stati tanti, ho cercato di mettere a frutto questa esperienza e cercare di supportare quelli che sono ragazzi molto giovani. Ancora senza una struttura vera e propria per affrontare determinati pesi che ti porti dietro facendo questa professione. Si vede sempre la cosa bella, ma non si vede il punto di vista della pressione. Secondo me c’è ancora molto da lavorare lì ed è ancora un terreno inespresso, perché le tante proprietà straniere non conoscono bene l’argomento e non vogliono neanche affrontare quel tipo di problema perché non hanno neanche gli strumenti per poterlo fare.
Maldini sembra stuzzicare Cardinale quando cita il problema delle società straniere nel non affrontare determinati argomenti. Lui, invece, ha provato a dare supporto ai giovani calciatori grazie alla sua esperienza cercando di trasmettere qualcosa di positivo. In seguito aggiunge:
“Sappiamo benissimo qual è l’importanza di un supporto, anche a livello morale ai giocatori, sia prima che dopo le partite che durante gli allenamenti, è anche importante vedere come si allenano per riuscire a capire con chi stiamo parlando. Dico sempre che sono cose non tangibili, ma che fanno le fortune dei club. E le cose non tangibili, difficilmente si possono spiegare in un foglio Excel ai nuovi proprietari, sono fuori dalla portata o dalla possibilità di controllo di un proprietario“.
L’ex rossonero specifica che un supporto del genere ai giovani calciatori non può essere spiegato con dei dati tangibili ai nuovi proprietari perché è un qualcosa al di fuori della loro portata.