Terminato un Europeo che ha lasciato l’amaro in bocca per come si è concluso, ma che comunque ci dà la consapevolezza che la nostra Nazionale potrà dire la sua in un prossimo futuro, non ci resta che tracciare un bilancio dell’avventura polacca e ucraina dei nostri quattro campioni che hanno vestito e onorato la maglia azzurra, Cassano, Montolivo, Abate e Nocerino, nonché degli altri due rossoneri che hanno preso parte alla manifestazione continentale, Ibra con la Svezia e Mexes con la Francia.
Senza ombra di dubbio, nel complesso, tutti e quattro i nazionali rossoneri hanno disputato una buona competizione. In primis Cassano, che è partito da titolare in tutte le partite e ha collezionato sempre prestazioni al di sopra della sufficienza, tranne nell’amara finale di ieri, in cui il Barese, tuttavia, ha avuto l’attenuante di un fastidio di non poco conto al ginocchio. Nonostante FantAntonio non abbia avuto nelle gambe 90’ con i ritmi da Europei, anche per la vicinanza tra le partite giocate, ha dimostrato, nell’ora piena in cui è stato quasi sempre impiegato, di avere una classe innata e sopraffina, risultando fondamentale alla causa azzurra, come in occasione della sfida contro la Germania, in cui ha illuminato Varsavia con il pregevole assist per la prima rete di Balotelli. VOTO 6,5.
Veniamo a Montolivo. L’ex centrocampista della Fiorentina ha sorpreso un po’ tutti. Messo ai margini nelle tre sfide del girone, è stato impiegato, complici gli acciacchi di un fino ad allora spento Thiago Motta, negli due scontri diretti contro Inghilterra e Germania, mica due squadrette così. Riccardo ha risposto con due prestazioni sopra le righe, che gli sono valse la riconferma per la finale. Finale da dimenticare anche per lui e che rappresenta, insieme al rigore sbagliato nei quarti contro gli inglesi, l’unica macchia nel percorso europeo del neo rossonero. VOTO 6,5.
Stesso crescendo per Ignazio Abate, crescendo interrottosi bruscamente, anche per lui, nella sciagurata finale di ieri sera. Escluso come Monto dall’11 titolare contro Spagna e Croazia, è divenuto quasi un punto fermo della “nuova” difesa a 4 schierata da Prandelli nei match successivi. Autore di una prestazione maiuscola contro l’Inghilterra, non è stato impiegato in semifinale perché non al meglio. Tuttavia, il commissario tecnico ha deciso di ripagare le sue ottime prestazioni, dandogli fiducia nella partita più importante di tutte, nella quale, purtroppo, è andato di pari passo a tutti gli altri compagni di squadra. VOTO 6
Discorso diverso, invece, va fatto per Nocerino. Il mastino ex Palermo si è dimostrato, insieme a Marchisio e Pirlo, il miglior centrocampista italiano di questa stagione, una vera e propria rivelazione, considerata anche la cifra con cui Galliani lo ha strappato a Zamparini sul gong dello scorso mercato estivo. Tuttavia, Prandelli ha preferito impiegarlo col contagocce, dandogli, in maniera piuttosto inspiegabile, pochissime possibilità. La partita di ieri è stata emblematica. Uno come Nocerino, e lo abbiamo visto già contro il Barcellona, poteva risultare fondamentale per spezzare la tela tessuta dagli Spagnoli. E probabilmente non saremmo rimasti in 10. Lo dimostrano i pochi minuti concessigli contro l’Inghilterra, nei quali ha dimostrato tutto il suo valore. VOTO S. V.
Per quanto riguarda Ibrahimovic, bisogna sottolineare che, nonostante il suo Europeo sia finito già alla seconda partita, Zlatan si è dimostrato in palla in tutte e tre le partite disputate, andando sempre in gol e risultando il più decisivo tra i suoi, senza tradire le attese. Non per nulla la Uefa lo ha piazzato nella liste dei 23 migliori calciatori della manifestazione. Purtroppo, però, se giochi in questa Svezia, con tutto il rispetto, non puoi certo pensare di andare avanti. Un sol uomo non può fare miracoli. VOTO 7.
Completamente diverso il discorso per Mexes. La sua Francia non era certamente tra le favorite e non ha infatti espresso un gioco esaltante, ma certamente era prevedibile facesse più strada della squadra scandinava. Tuttavia, esattamente all’opposto di quanto visto con Ibra, Philippe è stato uno dei peggiori nella sua squadra, convincendo soltanto nel match contro l’Ucraina. Per il resto due prestazioni abbondantemente al di sotto della sufficienza e ammonizioni che gli sono costati il quarto di finale contro la Spagna. VOTO 5.