Il presidente del Milan ha preso una decisione epocale per la storia del Milan, anche il mercato ne sarà influenzato.
Gerry Cardinale è diventato presidente del Milan il 31 agosto 2022, quando la società Red Bird ha acquistato il pacchetto di maggioranza del Milan dal fondo Elliot, che l’aveva ottenuto in circostanze analoghe all’avvicendamento tra Oaktree e Steven Zhang.
Da quell’agosto sono cambiate molte cose in casa Milan: la dirigenza americana crede molto nella strategia del moneyball, mutuata dal Baseball americano, consistente nel ricercare i migliori profili sul mercato tramite un algoritmo basato su vari filtri.
Pare che questo stesso algoritmo sia alla base anche della scelta, che ormai sembra definitiva, di affidare la panchina a Pauolo Fonseca, dato che secondo delle indiscrezioni rilasciate dal The Athletic olandese, il tecnico portoghese era in lizza anche per la panchina del Liverpool, risultando tra i primi profili indicati dall’algoritmo dietro Arne Slot.
Cardinale pare deciso a prendere sempre più il controllo del Club, applicando una serie di manovre finanziare per aumentare il capitale a disposizione: in particolare starebbe pensando ad una strategia già applicata da De Laurentiis a Napoli.
Milan, Cardinale convinto dal caso Leao: la situazione
Lo scorso aprile il Milan ha pubblicato una capsule collection dedicata al suo 10 Rafa Leao: il portoghese aveva preso parte attiva al design di magliette, felpe e tute e gli era stata riconosciuta una percentuale sulle vendite.
Il successo della capsule collection pare aver convinto Gerry Cardinale a rendere strutturale questo tipo di collaborazione, inserendo all’interno dei contratti dei calciatori una voce relativa allo sfruttamento dei diritti d’immagine. Il Milan, come quasi tutti i club, tiene sempre fuori lo sfruttamento commerciale dell’atleta dai contratti che regolano il rapporto di lavoro con lo stesso.
Questo in ragione della convenzione stipulata nel 1981 tra Figc, Leghe e Aic che, all’articolo 1, sancisce: “È riconosciuta ai calciatori la facoltà di utilizzare in qualsiasi forma lecita e decorosa la propria immagine anche a scopo diretto o indiretto di lucro, purché non associata a nomi, colori, maglie, simboli o contrassegni della società di appartenenza o di altre società di Lega nazionale o di Lega nazionale Serie C, e purché non in occasione di attività calcistica ufficiale”.
I diritti d’immagine, solitamente, sono trattenuti dall’atleta che li utilizza in autonomia, eccezion fatta per i calciatori del Napoli, che per policy aziendale li cedono alla società nel momento della stipula del contratto: una regola quasi inderogabile per De Laurentiis che molte volte ha portato le trattative contrattuali ad avere tempi lunghissimi ed, in alcuni casi, a saltare.