Una stagione di alti e bassi quella del Milan, che si muove già decisa in ottica mercato. Fra le idee della dirigenza, anche quella targata Alessandro Buongiorno.
“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Così recitava John Belushi in un celebre film di fine anni ’70, ed è quello che il Milan vuole – e deve – fare al più presto.
La situazione in casa rossonera non è delle più tranquille: tanti i passi falsi, ultimo quello di ieri sera contro l’Atalanta, che è costato ai ragazzi di Stefano Pioli l’eliminazione dalla Coppa Italia. Questo è solo l’ultimo dei tanti avvenimenti negativi che si sono ripercossi in questo periodo.
Per cercare di risollevare la situazione a Milanello, i dirigenti hanno puntato su qualche forte innesto che andrebbe così a pavimentare la squadra del futuro prossimo. Caldo il nome di Alessandro Buongiorno del Torino, trattativa che però non è destinata a realizzarsi. Parola del patron granata Urbano Cairo.
Milan-Buongiorno: no secco di Urbano Cairo
Ai microfoni di Radio Uno, il presidente del Torino, Urbano Cairo, si è espresso così sulle voci di mercato che vedono il difensore classe 1999 Alessandro Buongiorno vicino al Milan.
Il numero uno granata, senza troppi giri di parole, ha messo subito in chiaro la sua linea di pensiero:
Buongiorno al Milan? Il Milan i soldi li ha, ma gli abbiamo rinnovato il contratto fino al 2028. Non se ne parla, non lo voglio vendere. Lui vuole rimanere al Torino, io lo voglio tenere, punto. Sta crescendo moltissimo.
Sfuma, quindi, una possibile partenza del difensore alla volta di Milano. Tutto il popolo granata e la stessa società sono contentissimi del rendimento del proprio numero 4 e molto difficilmente sarebbero propensi a liberarsene.
Il rendimento di Buongiorno, infatti, parla chiaro: 3 goal e 2 assist sino ad ora in campionato con l’84% di titolarità, che aumenta a 100 nelle due partite di Coppa Italia disputate dal suo club.
Una presenza importante in campo e candidata a diventare una nuova bandiera del Toro, fra le cui fila è cresciuto sin dalle giovanili (con due brevissime esperienze in prestito al Carpi e al Trapani).
Al Milan, dunque, non resta che trovare un nuovo difensore centrale. E i tempi stringono sempre più, viste le emergenze vistose in reparto.