Dopo l’Assemblea della Serie A c’è il duro attacco del presidente italiano nei confronti dell’arbitraggio in una partita del Milan.
Il Milan vince a Empoli e arriva a 6 risultati positivi allungando la striscia che è iniziata dalla sconfitta contro l’Atalanta dello scorso 9 dicembre. A quasi un mese i rossoneri sembrano aver trovato la quadra nonostante le tante assenze nel reparto difensivo.
L’allarme persiste: con le assenze di Caldara, Tomori, Thiaw e Kalulu Pioli è stato costretto ancora una volta ad accentrare Theo Hernandez dalla fascia per far spazio a Calabria e Florenzi. A peggiorare la situazione lo stop di Florenzi che durante il match sente un fastidio alla gamba e chiede il cambio prima ancora di arrivare all’intervallo.
Al suo posto, dunque, chance per Jimenez – giovane chiamato in prima squadra direttamente dalla Primavera – che fa una partita ordinata e porta con i suoi compagni alla vittoria netta del Milan. Così i rossoneri restano dietro a Inter e Juve e mantengono ben saldo il terzo posto che attualmente significa qualificazione certa in Champions League.
Nonostante una classifica tutto sommato veritiera, ancora una volta a far parlare sono gli errori arbitrali: veri protagonisti del campionato italiano. Su tutti spiccano gli episodi avvenuti durante Inter-Verona.
Il caso della settimana, infatti, sarebbe la gomitata di Bastoni ai danni di Duda sulla stessa ripartenza che avrebbe regalato nei minuti di recupero finali il gol vittoria di Frattesi per i nerazzurri.
Situazione che avrebbe evidenziato ancora di più la difformità di giudizio da parte del Var che in questo caso non è intervenuto e ha lasciato correre senza neanche chiamare Fabbri al monitor per rivedere l’azione.
Il duro attacco di Sticchi Damiani
A seguito dell’Assemblea di Serie A di questa mattina è intervenuto anche Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, che con ampia lucidità ammette quanto si stia rischiando di snaturare il gioco del calcio e come sia necessario regolamentare al meglio in quali casi il Var debba intervenire o meno.
Damiani poi torna sul caso di Lecce-Milan, dove fu annullato un gol di Piccoli nei minuti finali del match che avrebbe portato i giallorossi ad una vittoria incredibile. Una decisione che fece saltare i nervi al presidente leccese che a microfoni spenti non le mandò a dire alla terna arbitrale.
Per quel motivo Damiani fu squalificato fino al 4 dicembre, ma oggi il presidente torna sull’argomento per precisare quanto sia importante concentrarsi sulle regole da riadattare:
“Il mio fu uno sfogo più sulle regole, non mi sono soffermato sulla posizione del Lecce. Ho solo detto quello che temevo e che sta accadendo: c’è un eccesso di prassi, di regole. Se ne sono volute ottimizzare tante fattispecie e ora ci troviamo che episodi analoghi vengono trattati in maniera differente ed episodi differenti, talvolta, vengono trattati in maniera analoga”.
L’eccesso di regole, infatti, sta portando una confusione generale che minaccia anche la capacità di analisi dei giocatori che, pur seguendo i corsi di formazione con gli arbitri, non hanno più la stessa lucidità di prima.