Il tesoretto c’è. Ma non si vede…

No Thiago Silva,  no party. Thiago Silva resta e il Milan festeggia. Tutto il Milan. Dai tifosi che vedono nella permanenza del brasiliano il segno di una dirigenza propensa alla conferma di quei giocatori che possono rendere grandi i colori rossoneri, al presidente che più col cuore che coi conti ha preso la decisione ultima, passando per la squadra, la dirigenza, mister Allegri e tutti quei top player che erano con la valigia pronta in caso di cessione dell’asso brasiliano.

In realtà il Milan ha rinunciato ad un incremento del budget disponibile a ripianare il debito che si aggira attorno ai 70 milioni di euro. La missione dei primi giorni di mercato di Adriano Galliani  è stata far crollare il monte ingaggi: 8 milioni di euro in meno per Gattuso, 7 da Van Bommel e da Zambrotta, 6 da Seedorf, 5 da Nesta e 2 da Inzaghi. Con un rapido calcolo ci si accorge che quelli risparmiati dalla società sono ben 35 milioni di euro. Non saranno i 46 milioni offerti dal PSG per Thiago ma con la riduzione dell’ingaggio di Flamini da 5 a 1,8 milioni e la cessione di uno o due giocatori si può anche comprendere il rifiuto alla maxi offerta.

È da un po’ di tempo ormai che Piersilvio e Marina Berlusconi, a capo di Fininvest, lamentano l’eccessiva spesa del padre per il Milan: tuttavia Silvio Berlusconi con l’aiuto di Galliani sta cercando di rendere il Milan più indipendente possibile dai ripianamenti della holding di famiglia. I prossimi movimenti sul mercato daranno la conferma: i probabili partenti per questioni finanziarie sembrano poter essere Robinho, chiesto dal Malaga che offre 15 milioni, e forse anche Boateng, richiesto da Mourinho al Real per una cifra che si aggira attorno ai 25 milioni.

Entrambe le presunte trattative sono state smentite da Adriano Galliani all’arrivo in Lega Calcio, ma chissà se questo gioco dei “no” dell’Ad rossonero continuerà a lungo.

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