Per rinsaldare il reparto arretrato il Milan avrebbe adocchiato Clement Lenglet, difensore classe 1995 del Barcellona. Sebbene il francese abbia già dato la propria apertura al trasferimento, uno scoglio non da poco potrebbe complicare l’affare per i rossoneri.
Concluso il colpo Musah, l’ennesimo di un centrocampo completamente ridimensionato (fatta eccezione per Bennacer e Krunic), il Milan sposta la propria attenzione sul reparto difensivo. La retroguardia rossonera è al momento coperta da Tomori, Thiaw, Kjaer e Kalulu. Quattro difensori potrebbero non essere sufficienti per fare guardia alla porta di Maignan, contando anche il doppio ruolo giocato dal numero 20 (impiegabile anche da terzino destro) e le voci arrivate in giornata su un possibile addio del danese. Anche quest’anno il Diavolo sarà protagonista in tre competizioni differenti (Serie A, Coppa Italia e Champions League) e saranno necessari dei ricambi adeguati a disposizione di mister Pioli.
Ecco perchè in casa rossonera sorge l’esigenza di guardarsi attorno: nella giornata odierna è spuntato il nome di Clement Lenglet, difensore del Barcellona reduce da un’annata trascorsa in prestito al Tottenham. Il francese è in uscita dal club blaugrana: a testimoniarlo sono le gare vissute in panchina durante la tournée negli Stati Uniti. Xavi non ha infatti concesso neanche un minuto in campo all’ex Spurs, il quale aggiungerebbe una buona dose di esperienza internazionale nell’organico rossonero.
Il calciatore ha già la valigia pronta e il corteggiamento del Diavolo avrebbe stuzzicato il suo interesse per una nuova avventura lontano dalla Spagna. Il costo del cartellino ammonta a circa 10 milioni, cifra di per sé accessibile, ma l’intento del 28enne difensore potrebbe però sfumare per alcuni problemi concernenti l’ingaggio.
Milan, ostacolo nella corsa a Lenglet: si complica l’affare?
In quel di Barcellona Lenglet percepisce uno stipendio pari a circa sei milioni di euro, somma elevata per le casse rossonere. Qualora la volontà si sposasse con il progetto milanista, il diretto interessato sarebbe costretto ad abbassarsi notevolmente l’ingaggio, che potrebbe rappresentare un doppio ostacolo per la dirigenza di Via Aldo Rossi.
I vertici rossoneri si troverebbero infatti con una spada di Damocle puntata dall’Arabia Saudita: sull’ex Siviglia (tra le altre) si sarebbe fatto avanti anche l’Al Nassr, che non si vuole fermare dopo una campagna acquisti faraonica. Dopo aver accolto Brozovic e Manè, il club saudita sarebbe infatti pronto a concedere al difensore transalpino un ingaggio monstre, con buone chance di battere la concorrenza del Milan.