Da mesi, se non da anni, si parla del “nuovo San Siro“, cioè dei lavori che dovrebbero apportare migliorie alla “casa” del Milan e dell’Inter, ma anche a tutta la zona circostante. Però, negli ultimi giorni, sembra sempre più probabile che le due squadre decidano di rinunciare all’idea di uno stadio in comune.
Nuovo stadio, Sala convoca Milan e Inter
Beppe Sala, sindaco di Milano, ha infatti convocato le due società per comprendere quali siano le posizioni di Milan e Inter. Alle 9:15 di questa mattina sarebbe iniziato l’incontro a Palazzo Marino, come riporta Tuttosport.
Il sindaco della città ha dichiarato:
“Ho chiamato i due club perché anche io a volte sono nelle condizioni di non avere informazioni”.
Alla riunione dovrebbero partecipare, oltre a Giuseppe Sala, il presidente rossonero Paolo Scaroni e l’amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello.
Milan e Inter, i motivi della divisione sul nuovo stadio
Infatti, i dubbi sul continuare ad avere uno stadio in comune tra i due club nascerebbero dalla volontà del Milan di costruire uno stadio da solo in una zona diversa da San Siro, l’Inter dall’altra parte starebbe considerando la stessa possibilità.
Beppe Sala ha dichiarato per ciò che concerne le intenzioni dei due club:
“Mi è chiaro che il Milan a questo punto guardi con interesse dove c’è la pista dell’Ippodromo La Maura, ma non ho capito dove stia guardando l’Inter. Per questo verranno da me per fare un po’ di chiarezza”.
Nuovo San Siro, tensione tra Milan e Inter
Queste scelte sono dovute dai tempi troppo lunghi dovuti alla burocrazia con ripetute richieste di modifica del progetto. Fastidi che Milan e Inter hanno avvertito già dall’inizio. Inoltre sembrerebbe che la società rossonera non abbia ancora avvisato ufficialmente il club nerazzurro, mentre quest’ultimo avrebbe inviato una lettera ai “cugini” per decidere cosa rispondere al Comune sulle modifiche richieste.
Il clima è sempre più teso e bisogna ricordare però che la scelta di costruire due stadi separati porterebbe comunque al dover avere un dialogo con il Comune di Milano.