La critica: “In Champions League il Milan non è ancora grande come in campionato”

Si è chiusa sull’1-1 la partita di esordio del Milan nella nuova edizione della Champions League. I rossoneri si sono trovati davanti ad un ottimo Salisburgo, capace di passare in vantaggio con un gran gol di Okafor per poi essere raggiunto dalla rete di Saelemaekers.

Milan Salisburgo Sconcerti

Stefano Pioli dunque torna dall’Austria con un buon punto in tasca ma anche con qualche dubbio in più. Se infatti la squadra di proprietà della Red Bull ha dimostrato grande coraggio e grande grinta, la differenza tecnica è stata a tratti molto evidente e per il Milan aver raccolto solo un punto lascia un po’ di rammarico. Questa almeno è la visione di Mario Sconcerti, che tra le pagine de Il Corriere della Sera ha analizzato il match di ieri. Di seguito le sue parole.

Non è stato il Milan del derby, stranamente impreciso, con molti errori tecnici nei passaggi e qualche problema individuale. Leao era nella fase dell’indolenza. Quando si è acceso, il Milan ha segnato, poi è di nuovo sparito. De Ketelaere deve ancora capire su quale stella è atterrato. Si muove ma è lui che va aiutato, non è ancora lui ad aiutare la squadra. C’è da aspettare. La differenza con l’avversario era netta, non c’è qualità europea nel Salisburgo, ma tanta spinta, tanta voglia di emergere. Stavolta è stato un Milan abbastanza dentro il girone, mai veramente in partita alla sua maniera. Non è una delusione, è una specie di frenata riflessiva, la coscienza che non si può battersi sempre e che comunque in Europa la velocità di gioco resta essenziale. Le grandi squadre vincono a Glasgow nettamente come il Real e come il City a Siviglia. Il Milan forse è in grado di farlo ma deve capirsi. Il salto di qualità ormai è soprattutto mentale“.

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