Dal 1° luglio è partita la riforma della UEFA che porterà all’introduzione di un nuovo sistema di gestione finanziaria per i club. I primi controlli della UEFA inizieranno con la stagione 2023/24, per arrivare agli obiettivi definiti in quella 2025/26. Di questo si è parlato ieri in un incontro a Coverciano tra i club, la UEFA e la FIGC.
La nuova riforma prevede un regolamento per ottenere le licenze per giocare nelle coppe europee e uno in cui si stabiliscono nuove regole, con attenzione particolare al controllo dei costi. Ci sarà infatti una percentuale di spesa massima per stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti in relazione alle entrate del club.
Il tetto si abbasserà gradualmente con il trascorrere del tempo, passando dal 90% nella stagione 2023/24 all’80% in quella 2024/25 e ancora al 70% nella stagione 2025/26. Per quanto riguarda le sanzioni. Si parte da una multa che sale ad ogni verifica non positiva da parte della UEFA, per arrivare in casi gravi a restrizioni sui trasferimenti dei giocatori o sulla lista A e all’esclusione dalle competizioni UEFA.
La sostenibilità e la stabilità sono al centro della riforma che Gravina sta portando avanti da tempo. Nel Consiglio federale del 28 luglio, come riportato da La Gazzetta dello Sport il presidente presenterà un piano triennale con riforme ancora più stringenti di quelle della UEFA che comprenderanno pure quelle per le iscrizioni ai campionati.
«La FIGC ha ben chiara la criticità del momento e per questo, sulla stregua di quanto approvato in sede europea, stiamo preparando una programmazione triennale che miri ad una gestione più virtuosa: abbiamo urgentemente bisogno di una svolta nell’amministrazione di tutti i club professionistici», ha commentato il presidente della Federcalcio. A riportarlo è Calcio e Finanza.