Fikayo Tomori ha concesso un’intervista a The Athletic. Tra i temi trattati ha parlato dello Scudetto e di Milan, queste le sue parole.
Sulla medaglia Scudetto: “Sono riuscito a non farmela prendere. Si vede che il cinturino è un po’ usurato perché la gente ha cercato di prenderla. Mio padre era presente e mi ha detto: “La prendo io e me ne occupo per te“”.
Sulla scomessa con Bakayoko: “Ho scommesso con Bakayoko che mi sarei tinto i capelli di biondo come lui se avessimo vinto, quindi dovrò fare anche quello“.
Sui tifosi del Milan: “La loro passione? Quando sono arrivato c’era il COVID, quindi era difficile da immaginare, ma l’ho sempre vista in TV. Avevo sentito dire da chi giocava in Italia che è pazzesca. In questa stagione sono riuscito a viverla a pieno. È indescrivibile e, come si dice, bisogna vederla, esserci dentro perché c’è tanta passione, tanta gioia. Non lo dimenticherò mai“.
Su Leao: “A dire il vero, in allenamento non si direbbe che è così elettrico come quando si tratta di una partita: gli piace scherzare, fa un sacco di dribbling, ti salta una volta e vuole tornare da te. Ma quando si tratta di giocare, è semplicemente fuori. È fondamentale per la squadra. Da quando sono arrivato gli ho detto: “Non sai quanto sei bravo”. Perché si vede che ha tutto. È veloce, è forte, sa dribblare, sa colpire di testa, è alto. Ha tutto. È stato sicuramente il nostro uomo in più e si è meritato il titolo di giocatore della stagione per la Serie A“.
Sulla difesa: “Più aumentavano i clean sheets, più volevamo ripeterci. È ovvio che lo si vuole fare in ogni caso, ma siamo diventati più affamati nel volerlo fare, come squadra e come singoli, come quattro dietro, come tre, io, Pierre e Mike. Abbiamo sviluppato questo tipo di chimica“.
Su Maldini: “Nel marzo 2021, quando ero ancora in prestito, parlavamo di come mi stavo trovando, di cosa pensava che potessi migliorare, di come pensava che le cose stessero andando per me. A quel punto ero ancora in prestito, quindi che lui mostrasse ancora interesse per me, dicendomi cosa potevo migliorare era… beh, detto da lui è tutta un’altra storia“.
Su Ibra: “Anche quando nell’intervallo dell’ultima giornata contro il Sassuolo, Zlatan continuava a dire che non era finita. Eravamo in vantaggio per 3-0. Ma lui diceva: “Ci sono ancora 45 minuti. Non abbiamo ancora fatto nulla”. È stato così per le ultime sei o sette partite. Ogni volta che abbiamo vinto, ha mantenuto la concentrazione di tutti, ha continuato a parlare nello spogliatoio, ha cercato di essere positivo. Ovviamente si è già trovato in queste situazioni e ha vinto con il Milan, quindi ci ha aiutato“.