23 anni dopo Milan-Steaua 4-0: la squadra più forte di sempre

Ruud-Gullit-001Per molti è stata la partita della prima scintilla con il Milan; per altri è “La Partita” per antonomasia; per altri ancora, invece, è una di quelle partite che i papà ci hanno raccontato. Perchè una prova così schiacciante di superiorità in campo europeo non c’era mai stata. E mai ci sarà più. Perchè quella finale contro la Steaua Bucarest era e resterà per sempre la consacrazione della squadra più forte di tutti i tempi: Galli tra i pali; Baresi e Costacurta in mezzo alla difesa, con Tassotti e Maldini sulle fasce; davanti a loro Colombo, Donadoni e Ancelotti facevano solo da presentatori al trio olandese delle meraviglie: Rijkaard, Gullit e Van Basten. Mettetevi comodi e benvenuti al Camp Nou, finale di Coppa dei Campioni del 1989.

97 mila spettatori, 85 mila erano rossoneri. In una Barcellona infuocata si giocava la trentaquattresima edizione del torneo. Tante le squadre con l’obbiettivo di alzare la Coppa dalle grandi orecchie, una sola ci riuscì: il Milan di Arrigo Sacchi. Il cammino dei rossoneri fu tortuoso e pieno di insidie, a partire dagli ottavi di finale: contro la Stella Rossa infatti il passaggio del turno fu affidato alla roulette dei rigori, con Rijkaard che insaccò dagli 11 metri il tiro decisivo. Nei quarti l’avversario si chiamava Werder Brema, con i tedeschi sconfitti a domicilio per 0-1 dopo un pareggio senza reti a San Siro. In semifinale, lo storico 0-5 a Madrid contro i Blancos permise ai rossoneri di approdare in finale contro la Steaua Bucarest di Iordănescu, alla vigilia nettamente favorita per la vittoria finale.

Mercoledì 24 maggio 1989, stadio Camp Nou: Milan e Steaua Bucarest si sfidano nella finale della Coppa dei Campioni. Alla vigilia, la folla rossonera che accompagnò la squadra dall’hotel al campo è ancora impressa nei ricordi di ogni singolo giocatore. Perchè quella partita il Milan l’ha giocata in 85 mila persone. Tutti con già l’immagine di Baresi pronto ad alzare una Coppa che a Milano mancava da 20 anni. La partita neanche fece tempo a iniziare che nel giro di 45′ era già terminata: tutti pensavano a un Milan versione contropiede, ma questo Milan non poteva difendersi. E a fine primo tempo, il risultato di 3-0 firmato Van Basten e Gullit (doppietta) rappresentava solo la cornice a una notte storica. Con il Cigno di Utrecht che nella ripresa, per arrotondare definitivamente il risultato, si prendeva anche il lusso della doppietta personale per il 4-0 finale. Una partita perfetta, da pelle d’oca.

A fine partite la standig ovation del Camp Nou rappresentava il giusto tributo per una squadra immortale. Perche quelle partite, quei campioni, quelle vittorie esistono ancora, chiare e nitide, nel ricordo di ogni tifoso rossonero di lunga data. Con l’Equipe che, il giorno dopo la finale, cosacrò definitavamente il Milan di Arrigo Sacchi: “Dopo aver visto questo Milan, il calcio non potrà essere più lo stesso”. E al pensiero di Franco Baresi che in mezzo al campo alza la Coppa dei Campioni, la bocca si spalanca a forma di O e lascia quell’amara considerazione che un Milan così, probabilmente, non si vedrà mai più.

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