Milanello, il giorno degli addii: le storie dei tifosi

Chilometri di strada per vedere quei campioni che hanno accompagnato anni di gioie rossonere. A Milanello ieri, nel giorno degli addii, c’erano ultras, storici abbonati della Sud, tifosi comuni arrivati anche da lontano e persino qualche turista con addosso la maglia rossonera. Tutti per salutare Pippo Inzaghi, al quale tributare la giusta riconoscenza per i successi di questi undici anni, ma anche Rino Gattuso e Alessandro Nesta. Aleggiavano ovviamente la tristezza per questi addii e un senso di incertezza su cosa riserverà il futuro.

Valentina, ad esempio, ha compiuto ieri trent’anni e, sempre ieri, era pronta a festeggiare l’addio al nubilato. Si è presentata davanti ai cancelli di Milanello con la maglia del suo idolo Superpippo e un velo da sposa: “Non riesco ancora a credere che ci lascia, Allegri poteva concedergli più spazio per farlo arrivare alle trecento partite“. Sulla stessa linea Andrea, diciottenne di Varese: “Pippo è stato bistrattato per quello che ha dato e per il professionista che è“. Simona, con 19 anni di abbonamento sulle spalle, non riusciva a trattenere la commozione: “E’ una giornata di tristezza, Pippo, Ringhio, Sandro ci mancheranno tantissimo“. C’era pure un gruppetto di cinesi, con Ileill, 35enne di Taiwan, che ha investito una giornata del suo viaggio a Milano per arrivare a Carnago ed esporre uno striscione in doppia lingua dedicato a Pippo: “Non me l’aspettavo“, spiega in un inglese un po’ stentato quanto intervallato da qualche singhiozzo.

Simone, con gli amici Davide e Donato, ha cercato di interpretare un pensiero in controtendenza: “Siamo abbonati in Curva Sud e la maggior parte di noi pensa che sia giusto dare vita ad un ringiovanimento della rosa. Possiamo ripartire da De Sciglio, El Shaarawy, Merkel, Strasser e naturalmente Pato“. Nel frattempo le “sentinelle” arrampicate sui cancelli segnalavano il passaggio di Boateng piuttosto che Pato. Ed ecco che tutti si fiondavano a caccia di un saluto che nella maggior parte dei casi arriva. Fugace, ma arriva. Tra i giocatori c’è chi è uscito in auto e si è fermato. Come Mathieu Flamini, che a Federica ha firmato un autografo promettendole: “Tranquilla, resto qui“. Si, perchè la malinconia che si respirava ieri è la stessa di oggi, legata al progetto per i prossimi anni.

Il futuro è incerto e la lista dei desideri dei tifosi è lunga. Eros, 19 anni, guarda a Mario Balotelli: “Non aspetta altro che venire al Milan, sono sicuro che stia facendo casini per farsi mandare qui“. Tra i nomi che circolano c’e’ anche quello di Fernando Torres: “Lui, con un buon terzino e un centrocampista alla Fabregas, farebbe la differenza“, affermano David e Lorenzo, arrivati da Modena per salutare Inzaghi in attesa di un suo autografo. “Se ringiovanimento dev’essere, allora facciamolo con criterio, non con i vari Mesbah“, avverte Giovanni, rossonero di Triuggio, da 23 anni abbonato in primo arancio. Altri nomi? “Giovinco in coppia col Faraone“, suggerisce Marisa, oppure “Jovetic, il migliore che c’e’ sul mercato“, replica Carlo di Arese. Ma, come chiosa Giuseppe, decano di San Siro con 35 tessere in tasca, “Oggi salutiamo i nostri campioni“. Già, ci sarà un’estate per parlare di mercato.

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