Sandro Tonali, arrivato al Milan la scorsa estate, ha rilasciato una lunga intervista per Sky Sport, dove ha toccato molti argomenti, uno su tutti il suo periodo di ambientazione: “L’inizio non è stato semplice, perchè arrivavo da un mese praticamente fermo dopo la vacanza. E’ stato difficile riprendere a giocare in un nuovo club, c’è voluto un po’ di tempo, il primo mese di ambientamento. Poi una volta che conosci i ritmi, i compagni, il mister e lo staff è semplice andare avanti in un gruppo del genere”.
Grande tifoso del Milan fin da piccolo, Sandro ha ribadito anche il suo rapporto da giocatore-tifoso: “La vivo più da Tonali, perchè son cresciuto. Il Sandro va lasciato leggermente da parte, per la mia carriera. Sicuramente ce l’ho sempre dentro di me, però adesso sono un giocatore del Milan e ho la testa solo per il Milan da giocatore. Sono due cose abbastanza differenti. Giocare è la mia passione, in più gioco per la mia squadra del cuore. Vanno distinte, ma tenute in considerazione, perché è la squadra che ho dentro di me da tutta la mia vita”.
Il giovane centrocampista del Milan spende bellissime parole anche sul suo allenatore Stefano Pioli, che lo sta gestendo con calma e attenzione: “E’ il nostro capogruppo. E’ la prima persona che ci sta facendo vedere la strada giusta e noi lo stiamo seguendo tutti quanti insieme. Puoi restare anche ore a parlare con il mister, ti può spiegare tutto, dai tempi di gioco al nostro modo di giocare. Lui è aperto con noi e siamo felici di avere un mister del genere“.
Conclude poi commentando la vera e propria rinascita del Milan, che mai come quest’anno sta dominando su tutti i fronti, andando in contro ad ogni pronostico: “Quando giochi così più che una rinascita è una nascita, perché un Milan così era tanto tempo che nessuno lo vedeva. Fa piacere essere dentro a questo Milan, vincere e convincere. I numeri sono incredibili, non perdiamo da marzo ed è tanta roba in Serie A. Il Milan è speciale, perché al Milan non puoi trovarti male. Nessun giocatore, forse, si è mai trovato male in questa società . E’ diverso, perché le persone che ti seguono sono tutte persone umili.
“L’ambizione non cresce sempre di più, perché è alta. E’ normale che dopo tanti risultati così credi che possa arrivare a determinati obiettivi, quindi ti avvicini sempre di più. Poi sai che puoi fare tutto, con compagni simili. Sai che puoi arrivare a qualsiasi obiettivo, ma sai anche che non puoi metterti in testa degli obiettivi, perché li puoi stravolgere. Come quello di non perdere, che sta diventando un obiettivo che deve durare per il più lungo tempo possibile. Non stiamo tornando il Milan di una volta, però stiamo dimostrando di essere il Milan“.