Prima della gara interna contro il Sassuolo, il direttore tecnico rossonero, Paolo Maldini, ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Il più bel ricordo della mia esperienza da giocatore del Milan? L’esordio, che fu inaspettato. In panchina c’erano giocatori esperti, sapevo che Liedholm mi considerava molto, credeva molto in me. Quest’anno, con una squadra giovane, abbiamo scelto un allenatore che avesse un concetto forte. La cosa, con Giampaolo, non ha funzionato. Pioli ha personalità, è una persona diretta, è in sintonia con giocatori e dirigenti. Siamo una squadra costruita bene, con qualche difetto dovuto alla scarsa esperienza di qualche giocatore. Ibra? E’ un’opzione, stiamo parlando con lui, ma ci sono tante altre opzioni. Ha giocato l’ultima partita il 20 ottobre, per un ragazzo di 38 anni non è il massimo. L’alternativa dipende da cosa abbiamo bisogno. L’infortunio di Duarte ci ha messo in difficoltà, ma Caldara è tornato a disposizione. Il fatto che io abbia giocato dove mio padre fece la storia è incredibile. Quella della famiglia Maldini è una favola. I miei allenatori? Ho avuto Liedholm, che mi ha dato subito fiducia. Con Sacchi sarebbe stato più difficile. Non ci fosse stato Sacchi, non ci sarebbe stato un grande Milan. Ho avuto Capello in Primavera, vincemmo una Coppa Italia, mi ha fatto capire che non avrei dovuto temere nessuno. Ancelotti è stato perfetto per l’ultima parte della mia carriera”.