Come il Monopoli: chi si assumerà la responsabilità di chiudere San Siro?

Su San Siro la prossima mossa tocca al Comune di Milano. Tant’è che, al momento, non sono in programma nuovi incontri con Inter e Milan. La giunta di Palazzo Marino ora dovrà eventualmente approvare la dichiarazione di pubblico interesse, che non arriverà comunque prima di novembre. In sintesi, i club sono stati “rimbalzati” dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Milano che ha ritenute “il secondo anello e le rampe elicoidali degne di considerazione, nella prospettiva conservativa di un suo adeguamento e/o nuova trasformazione”. In pratica, la Soprintendenza ha nuovamente invitato le società a non considerare la demolizione dell’attuale quale unica opzione possibile: “Si invita a valutare proposte alternative”.  

A remare dalla parte di un nuovo stadio è il Politecnico, che in questa fase funge da advisor dei due studi di architettura in campo con i due progetti, quello della cattedrale e quello degli anelli ovali. Secondo il rettore dell’ateneo milanese, Ferruccio Resta, intervenuto nei giorni scorsi in Commissione Urbanistica a Palazzo Marino, la ristrutturazione dell’attuale “è molto complicato e difficile“. Tuttavia, è possibile “rifunzionalizzarlo”. Ergo: farci altro. Già, ma cosa? E qui come nel Monopoli si torna al “Via”.

La via della riqualificazione del Meazza, tra l’altro, è stata esclusa più volte dalle squadre in quanto sarebbe onerosa e porterebbe allo stop dell’impianto per un periodo prolungato di tempo. O, addirittura, si potrebbe giocare con i cantieri aperti in parte dello stadio: altra via categoricamente esclusa dai club. Il Partito Democratico in Comune, col capogruppo Filippo Barberis, ha cominciato ad aprire alle proposte di Inter e Milan: “Credo che sarebbe irresponsabile avere una chiusura preconcetta rispetto alle proposte delle squadre, ho sempre detto che avremmo valutato nel merito“. Insomma, la via di un accordo è ancora piuttosto tortuosa. La sensazione è che nessuno voglia prendersi la responsabilità di aver acconsentito all’abbattimento della “Scala del calcio”. Prima o poi qualcuno dovrà farlo. Altrimenti sarà evidente che Inter e Milan cercheranno altro luogo per il nuovo stadio. E il problema di cosa fare con il Meazza tornerebbe comunque a galla. Un gatto che si morde la coda? Chissà che qualche carta dal pacchetto “Probabilità” o “Imprevisti” venga scoperta durante l’Assemblea dei Soci convocato per lunedì prossimo a Casa Milan…

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