Tra i tanti bocciati della partita contro la Fiorentina, vale la pena spendere due parole per Ismael Bennacer. Due rigori procurati, qualche errore di troppo in fase di impostazione e poca presenza in mezzo al campo. Male, malissimo se pensiamo a come l’algerino si è presentato a Milanello: miglior giocatore della coppa d’Africa e metronomo designato del nuovo Milan targato Giampaolo. Il regista ex Empoli è chiamato – già dal prossimo incontro con il Genoa – a fare molto di più. E non c’è dubbio che possa riuscirci. Una partita no viene concessa a tutti, soprattutto nel Milan attuale, incapace di far rendere i giocatori messi in campo al loro meglio. C’è ancora tantissimo lavoro in cantiere, ma bocciare già da ora il numero 4 rossonero sarebbe prematuro.
LA PRESTAZIONE – Contro la Fiorentina, rigori procurati a parte, Bennacer è parso in difficoltà anche nel fare ciò che gli riesce meglio. Mai una verticalizzazione, molta difficoltà nel dettare i tempi di gioco, pochi palloni recuperati e chi più ne ha più ne metta. Va però spezzata una lancia a favore del numero 4 del Milan: fare la doppia fase in un centrocampo in cui i due compagni di reparto – Kessié e Calhanoglu – non danno sostegno, non fanno filtro a centrocampo e non chiamano mai il passaggio, deve essere tutt’altro che semplice. Se poi ci aggiungiamo i tanti errori individuali (Calhanoglu su tutti), va da sé che sarebbe ingiusto additare tutte le colpe al metronomo rossonero. C’è bisogno ancora di tanto lavoro, soprattutto su quei “dettagli” di cui più volte ha parlato Giampaolo in conferenza stampa. Senza un buon lavoro di squadra, è impensabile aspettarsi prestazioni dei giocatori in campo degne della casacca che indossano.
RIMANDATO – Bocciarlo ora sarebbe inutile, oltre che controproducente per tutto il lavoro svolto fin qui dall’allenatore. Meglio dire che – come uno studente liceale che non si è applicato abbastanza – Bennacer può essere rimandato, e la partita di sabato sera contro il Genoa è da considerare come il suo esame di riparazione. Servirà una prestazione solida, diversa da quella di domenica. Serve presenza in mezzo al campo, dialogo coi compagni, passaggi semplici ma efficaci. Serve questo, ma soprattutto serve un altro Milan. A partire dai suoi compagni di reparto. Lasciare il regista rossonero da solo in mediana può essere un grave errore, e contro la squadra allenata da Montella si è visto. Non gli si può di certo chiedere di coprire mari e monti, e al tempo stesso dettare i tempi in mezzo al campo. Almeno, non se lasciato così solo su questa nave pronta a naufragare che è il Milan di Giampaolo.