Alternando piccoli e grandi passi, partite in panchina e da titolare, gol e grandi giocate, così, tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, è nato il regno rossonero del piccolo Faraone. Da una parte con le sgridate di Allegri e quelle di Ibrahimovic, dall’altra con il sostegno indiscusso dei tifosi letteralmente innamorati di lui, El Shaarawy ha trovato l’equilibrio mentale e fisico per esprimere al meglio le sue enormi qualità.
I problemi al ginocchio, comparsi già la scorsa stagione a Padova, insieme ad una corporatura un po’ troppo gracile ne avevano frenato l’utilizzo nella prima parte dell’anno, gradualmente però l’attaccante ha avuto sempre più spazio tanto che, numeri alla mano, è presto diventato l’under 20 italiano (giocatori nati dopo il primo gennaio 1992) più utilizzato in tutta la Serie A con 797 minuti spalmati in 20 apparizioni. In questa speciale classifica troviamo poi Arrigoni del Cesena con 574 in 9 gare e il romanista Federico Viviani con 211 minuti in 6 gare.
Una bella soddisfazione per il numero 92, figlio di padre egiziano e madre savonese, che, a dispetto del cognome esotico, ha sempre scelto, nelle rappresentazioni giovanili, di indossare la maglia azzurra. Oltre a consolidare il primato e a provare, nelle ultime sei gare, ad avvicinare Lamela, Nastasic e Acquah, attualmente gli under 20 stranieri più utilizzati del campionato nostrano, El pensa alla riconferma milanista, peraltro annunciata in questi giorni da Preziosi, proprietario dell’altra metà del cartellino del giocatore. Una carriera avanti a sé con già due colori in mente: l’azzurro della nazionale e il rossonero del Milan. Scelte e numeri da grande.