A Verona una sola possibilità: i tre punti

Antonio Conte la chiamerebbe «la gara della vita». Marco Giampaolo è certamente meno sensazionalistico – non che sia un male -, ma è difficile non sottolineare l’importanza che ricopre la trasferta di Verona. Un po’ per il post sosta, un po’ per il pre derby. Un (altro) po’ perché il primo Milan dell’ex doriano non è parso ancora in grado di giocare a calcio al meglio delle sue potenzialità. Le partite contro l’Udinese e il Brescia, al netto dei risultati altalenanti, hanno mostrato una squadra ancora lenta, compassata, con poche idee. Due moduli, diversi interpreti, giocatori fuori ruolo. Insomma, molteplici sensazioni su cui si è dovuto (e si deve continuare) a lavorare per dare una fisionomia più netta nel minor tempo possibile.

Nuovi schemi, nuove tattiche, nuove idee, nuovi giocatori. Quel che è certo è che il tempo corre. E sabato prossimo c’è già una partita fondamentale come la stracittadina da giocarsi contro l’attuale capolista. Ma prima, dicevamo, l’Hellas Verona. Con dubbi di modulo e la certezza che i “nuovi” vedranno ancora una volta il campo solo col binocolo. Lunedì avevamo detto, pensato, raccolto tutt’altro. Poi, va da sé, è Giampaolo che vede i suoi uomini in allenamento e che è chiamato ad operare scelte precise ed oculate. Anche perché già ieri a Milanello è stato chiaro: per lui non ci sono né nuovi né “vecchi”, si parla solo ed esclusivamente di giocatori del Milan.

Gioca chi è più in forma, chi ha capito meglio le idee del mister e le applica sul campo. Insomma niente Bennacer, Theo, Duarte, Krunic, Rebic. E la suggestione, sempre più probabile, del doppio trequartista alle spalle di Piatek. Sarà curiosa la coesistenza Paquetá-Suso in quella zona del campo. Come sarà curioso di capire se e quanta autonomia potrà garantire il rientrante Biglia. Intanto, dopo gli oltre 50mila contro il Brescia, i tifosi rossoneri risponderanno presente anche in trasferta, con oltre 2.800 supporter che hanno acquistato il biglietto per un posto nel settore ospiti. Passione infinita. Che merita un solo, unico, grande risultato.

Da SportMediaset

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