Se si pensa a un equivoco tattico nel Milan, si pensa lui. Calhanoglu è un trequartista, ma in tre anni – e tre mister – ha fatto tutto tranne il suo ruolo. Mezz’ala con Montella, esterno con Gattuso con e di nuovo nei tre di centrocampo con Giampaolo (a Udine è stato impiegato anche come regista).
Secondo La Gazzetta dello Sport, il Milan si presenterà a Verona, per la ripresa del campionato, con Paquetà in mezzo al campo e il neo acquisto Ante Rebic sulla sua verticale a sinistra. Nessuno spazio, stando alle indiscrezioni della vigilia, per il turco. Il 4-3-3 come modulo fa scomparire la figura della mezza punta amata dal 10 rossonero – ruolo comunque ricoperto da Suso nel tentativo di 4-3-1-2 – e ora sembra arrivato il momento della panchina per uno degli intoccabili di Ringhio.
Fino ad ora non ha brillato, certo, ma la squadra in generale ha offerto performance sotto alla media. Anzi, l’unico gol (da tre punti) di questo difficile inizio di campionato l’ha segnato proprio Calhanoglu.
Il fantasista turco, che con la sua nazionale non ha brillato contro l’Andorra, ora rischia di sedersi in panchina come all’inizio della sua avventura rossonera con Montella. Spesso viene beccato dai tifosi per qualche prestazione indolente, ma quando è stato in condizione – e supportato dagli interscambi con Bonaventura – ha fatto vedere le sue qualità. A San Siro si chiede di più a Calhanoglu, ma forse anche il turco chiede di più: il suo ruolo da trequartista.