Dopo la dolorosa cessione di Patrick Cutrone al Wolverhampton, Filippo Galli – ex Direttore del Settore Giovanile del Milan (dal 2009 al 2018) il quale ha visto crescere in prima persona il giovane attaccante in rossonero – ha parlato in esclusiva ai microfoni di SpazioMilan.it, raccontando la sua esperienza con Patrick e le impressioni sul nuovo tecnico Marco Giampaolo.
Sui 12 anni di Cutrone al Milan: “Io ho visto crescere Patrick, lo abbiamo accolto da piccolo quando è arrivato nel settore giovanile del Milan e lo abbiamo aiutato nella crescita. Lui ovviamente ci ha messo tutto il suo impegno, la sua voglia e la sua determinazione che poi ha dimostrato ancora negli anni crescendo e in prima squadra“.
Sulla cessione: “Sono e siamo tutti molto dispiaciuti perché Patrick è un giocatore che ha dimostrato attaccamento alla maglia, al club. Ma è chiaro che la società ha fatto delle scelte di un certo tipo, legate a degli aspetti di bilancio quindi credo che sia stata una decisione legata solo a quello”.
Sulle aspettative di Cutrone in Premier e l’atteso salto di qualità: “Questo spetta al ragazzo, che andrà a giocare in un campionato difficile come la Premier League, che è un campionato provante, ma Patrick ha tutto per poter far bene. Io credo che lui sia andato al Wolverhampton – l’ha detto anche lui – per dimostrare tutto il suo valore e speriamo che questo percorso in campo gli permetta di andare a far parte in pianta stabile della Nazionale. Dipende dal ragazzo e dal contesto che troverà lì. Gli faccio un in bocca al lupo”.
Sulla scelta di Giampaolo e le prime impressioni: “Io conosco Giampaolo da anni e penso sia un allenatore tra i migliori in circolazione. Ha dimostrato in questi anni di saper lavorare bene con i giovani e ha dimostrato già in queste prime uscite con il Milan di avere un’idea precisa di calcio e infatti penso sia stata un’ottima scelta“.
Se c’è lo zampino di Giampaolo nella cessione di Cutrone: “Non penso che sia stato Giampaolo a prendere la decisione di cedere Cutrone. In queste situazioni devono essere d’accordo tutti, è una decisione che spetta innanzitutto al club e l’allenatore si limita ad allenare quello che la società gli mette a disposizione“.
Sui giovani nuovi acquisti del Milan: “Bennacer, Krunic e Leao sono giocatori che indubbiamente con Giampaolo possono crescere e migliorare, perché Giampaolo è un allenatore che sa dare un’impronta alla squadra e sa insegnare calcio”.
Infine, un pensiero per Andrea Pazzagli, ex portiere del Milan scomparso proprio il 31 luglio di 8 anni fa: “Andrea era un ragazzo solare, straordinario, che è venuto al Milan e ha saputo integrarsi alla grande. Con lui facevo sempre delle sfide un po’ sciocche e divertenti difficili da spiegare: tipo chi saltava più in lungo, chi saltava più in alto sui gradoni… Cose così, perché lui era un giocherellone, un professionista molto serio ma che aveva sempre il sorriso sulle labbra e questa è una cosa sicuramente positiva: perderlo così giovane è stato davvero incredibile“.