Si è presentato nel migliore dei modi il neo acquisto Theo Hernandez. Dopo gli ottimi risultati nei test fisici, ecco un gran gol da fuori area nel primo test stagionale ad evitare la “figuraccia” contro il Novara, a cui ha fatto seguito la conferenza stampa di ufficializzazione, gestita con grande umiltà e personalità… con la benedizione di Paolo Maldini. Si, perché il francese è stato il primo acquisto della gestione Maldini. La bandiera rossonera si è mossa in prima persona e l’ha portato (con decisione) a Milano. Un acquisto – apparentemente – non necessario, considerato il traffico sulle fasce rossonere, ma voluto fortemente. Il francese non si è fatto attendere ed ha ripagato subito alla prima uscita con una delle sue specialità: il tiro da fuori. E’ ancora presto per emettere giudizi, ma se il buongiorno si vede al mattino…
“Sono venuto qui per vincere la Champions” aveva detto al suo arrivo. Parole non banali, ma forse scontate per uno che arriva dal Real Madrid e che dai blancos ha assimilato quella mentalità vincente, mancante nel Milan di oggi. Ambizione, gioventù e qualità: Theo corrisponde all’identikit del giocatore tracciato da Maldini e Boban. Ora toccherà a lui dimostrare il suo valore. Maldini l’ha scelto perché in lui ha visto le stimmate del campione emergente: “Deve porsi l’obiettivo di diventare tra i primi tre al mondo nel suo ruolo”. Proprio Paolo, che di Theo, è stato un idolo d’infanzia: “Da piccolo mi ispiravo a lui, ma, da alcuni anni, sto ammirando Marcelo, è un terzino favoloso, mi dava tanti consigli. Sto crescendo anche grazie a lui”. Il dt rossonero ci ha messo la faccia e qualora andasse male, la critica non sarà tenera nei suoi confronti.
Un ruolo “stregato” quello del terzino mancino del Milan, oltre che avaro di buoni interpreti in circolazione. Dopo Serginho e lo stesso Maldini (anche se nell’ultima parte della carriera giocava da centrale) i milanisti non hanno visto giocatori all’altezza. Antonini, Vilà, Taiwo, Emanuelson, Mesbah, Costant, Armero, Antonelli, Bocchetti, Strinic, Rodriguez e Laxalt: una lista innumerevole, ma nessuno ha lasciato il segno, nessuno con continuità in grado di arrivare sul fondo. Anche Rodriguez, che giunto in rossonero con buone referenze ed esperienza internazionale, non è entrato nel cuore dei tifosi, che ben altro si aspettavano dal fluidificante svizzero.
Ora i riflettori sono su Theo, il cui compito sarà rompere la maledizione: le premesse per far bene ci sono tutte. Il francese dovrà essere bravo a controllarsi e limare il suo carattere spigoloso, che gli ha reso l’etichetta di “bad boy” per comportamenti non esemplari in passato. Nell’attesa dei nuovi acquisti, il Milan, in partenza per Boston, si gode il suo nuovo terzino, i tifosi (e le punte) da lui si aspettano spinta e copertura. E se fosse Theo, l’acquisto su cui tanti hanno dubitato, la sorpresa positiva, il possibile craque della prossima stagione?