Già tre acquisti per il Milan. Ma tanta, troppa, fatica a vendere e monetizzare

Ok gli acquisti in entrata per tappare le varie cessioni di fine campionato. Ok tutto. Ma quanta fatica sta facendo il Milan nel mercato in uscita? I giocatori da piazzare fuori Milano sono ancora in vari ed è veramente difficile trovare acquirenti disponibili a tirar fuori soldi importanti per dare una ‘sbloccata’ positiva al bilancio rossonero, già duramente colpito dopo il Fair Play finanziario.

Bene a essersi alleggeriti degli ingaggi degli ‘inutilizzati’ Montolivo e Bertolacci, oltre all’oggetto del mistero José Mauri. Non bene aver venduto Simic a soli 500mila euro all’Hajduk Spalato: ma possibile che mentre altre squadre vendono i giovani del vivaio a prezzi più alti, Maldini e Boban cedano a così poco un giocatore che poteva far comodo anche ad altre squadre di Serie A? Un peccato aver dato via anche Zapata al Genoa e lo svincolato Abate qualora non arrivassero difensori di qualità. Certo, i due non sono più quelli di una volta, ma per come si sono comportati in questa stagione forse rinnovarli di un anno poteva starci per l’esperienza che hanno messo in campo.

José Mauri, una delle scelte sbagliate di questi anni

Donnarumma, Laxalt: il Milan un ‘cantiere aperto’

I movimenti non finiscono qui. Oltre alla partenza quasi certa di Strinic, mai utilizzato in stagione, in settimana gli agenti di Diego Laxalt, Ariel Krasouski e Vincent Casella, sono stati a Casa Milan per sondare le intenzioni che il Milan ha per il giocatore. “Possibilità che Diego se ne vada? Ce ne sono, vediamo prossimamente“, ha dichiarato il primo in un’intervista. Il Torino di Urbano Cairo fa sul serio con l’uruguaiano, per allungare ancora di più la rosa impegnata al posto dei rossoneri quest’anno in Europa League. La novella sulla cessione di Gigio Donnarumma, invece, sembra destinata a durare per tutta l’estate, con il Psg che ultimamente sembra essersi defilato dalla corsa. Ma il portiere titolare della Nazionale italiana è pur sempre appetibile, dunque possibile che qualcuno si rifaccia sotto molto presto. La cessione del numero 99 campano darebbe una mano importantissima al bilancio del Milan e alla campagna acquisti, con i rossoneri che tra ricavi, cessioni e calciatori rientrati dai vari prestiti (Gabbia, Felicioli, André Silva e Tiago Dias) sono già a -34 milioni in questa estate: 20 per Theo Hernández e 24 per il riscatto di Kessie dall’Atalanta dopo il prestito biennale (l’ivoriano è arrivato nel 2017 da Bergamo), a cui andranno sommati quelli di Krunic e Bennacer, ancora non ufficializzati in Lega. Il monte ricavi dalle cessioni è al momento di 10 milioni, nella speranza che possa diventare presto più consistente.

Theo Hernandéz ai tempi del Real di Zidane

Movimenti in uscita ce ne saranno probabilmente in attacco: davanti ci sono Borini, Piatek, Cutrone e André Silva. Il quartetto offensivo al momento è completato, ma a parte il polacco ex Genoa e forse Borini, riadattabile in varie posizioni, gli altri due potrebbero lasciare Milano. Così come sarà da vedere per quanto riguarda gli esterni, con Suso e Castillejo che potrebbero andare. L’ex Villarreal, arrivato scorsa stagione, piace molto in Spagna, così come l’ex Liverpool, che ha mercato anche in Premier League. La speranza è che chi se ne va venga rimpiazzato da acquisti di qualità. L’anno scorso arrivarono Bakayoko, Higuain, Castillejo, Caldara e Laxalt. E a parte il primo e il difensore arrivato dalla Juve, sfortunato ma sicuramente una valida possibilità per il futuro, oltre a possibile colonna della retroguardia della Nazionale di Roberto Mancini, per quanto riguarda gli altri non c’è stato molto da sorridere.

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