L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport presenta un approfondito focus su Theo Hernandez, nuovo prossimo acquisto del Milan che in queste ore sta svolgendo la seconda parte di visite mediche dopo la prima parta svolta ieri pomeriggio. Dopodiché, salto al Coni per l’idoneità sportiva e poi a Casa Milan per la firma sul contratto che lo legherà a titolo definitivo al Milan per cinque anni, con un’operazione da venti milioni di euro.
In Spagna lo sanno: quando la “moto” Hernandez si accende, restargli in scia diventa una missione piuttosto complicata. Quel soprannome, Theo se lo era guadagnato ai tempi dell’Alaves, quando faceva impazzire i telecronisti che commentavano le sue discese. L’Atletico Madrid lo aveva parcheggiato nei Paesi Baschi quando aveva 19 anni, ma si parlava già di lui come di un potenziale campione.
Il materiale su cui Giampaolo potrà lavorare è di primissima qualità: Theo Hernandez è un terzino che sa difendere, ma ama anche portare palla e spingere: conosce alla perfezione i meccanismi della difesa a quattro ma potrebbe dire la sua anche in posizione più avanzata, ad esempio da esterno alto. In dote al Milan porterà più assist che gol (2 quelli segnati nelle ultime 3 stagioni di Liga), anche se il suo mancino è in grado di fare male sia dalla distanza che su punizione. A soli 21 anni Theo è un giocatore tecnicamente completo: i limiti, semmai, si legano ai comportamenti fuori dal campo, quasi sempre discutibili. Il colloquio a Ibiza con Maldini è servito anche e soprattutto a questo: l’ex capitano ha voluto testare dal vivo le caratteristiche umane di Hernandez, per decollare insieme a questo Milan che vuole tornare grande.