In un interessante e utilissimo botta e risposta virtuale, l’edizione di oggi della Gazzetta dello Sport ha risposto in modo chiaro e preciso a tutte le possibili questioni derivanti dalla recente sentenza del Tas comminata al Milan. Una delucidazione efficace che spiega sia i tratti negativi che i tratti positivi dell’imposizione arrivata al diavolo. La prima questione riguarda in che modo il Tas abbia deciso di arrivare a squalificare il Milan dalle coppe. La risposta, lunga e precisa, si articola spiegando che alla base di tutto vi è il solito break-even del FairPlay finanziario:un club che partecipa alle coppe, infatti, non può spendere più di quando guadagna ed è consentita una perdita di 30 milioni. Le strade, in caso di sgarro, sono due: cercare un volontari agreement, ovvero un piano di pareggio di bilancio da presentare alla Uefa oppure un settlement agreement, ovvero un patteggiamento. Il Milan ha scelto la seconda strada che, in virtù della pessima gestione cinese, hanno portato a questa sentenza.
La seconda domanda si articola sulla vecchia sentenza che prevedeva una multa di 12 milioni di euro, la limitazione della rosa nelle coppe e il rispetto del pareggio di bilancio entro il 2021. Queste punizioni, pesanti e dettagliate, proprio in virtù del patteggiamento sono state accorpate nella nuova sentenza e grave imposizione della squalifica dalle coppe europee. Una sorta di punizione più pesante e immediata che ha agito da sconto su una serie di lunghi e limitanti obblighi. La terza domanda invece è breve e coincisa e chiede se il Milan, in caso di qualificazione alle coppe il prossimo anno, potrà tornare a giocarle. La risposta è sì ma al tempo stesso dovrà esaminare i suoi bilanci e trovare la quadratura del cerchio, perché una ulteriore squalifica è possibile ma molto difficile.
L’ultima domanda invece è la tanto agognata questione del mercato. Il Milan con questa sentenza dovrà sempre far crescere i ricavi, ridurre i costi e abbassare il passivo ma senza eccessive pressioni. Le cessioni dovranno creare plusvalenze, gli acquisti dovranno essere di qualità e mirati a migliorare la squadra. C’è poi spazio per un colpo ad effetto: tetto massimo dell’operazione 45 milioni.