Il futuro di Leonardo al Milan è diventato sempre più nebuloso nelle ultime settimane, con indiscrezioni sempre più insistenti che vogliono traballante la posizione dell’attuale direttore dell’area tecnica rossonera. Se addio sarà, il brasiliano avrà avuto una sola stagione di lavoro, caratterizzata da sette acquisti dal costo complessivo di circa 162 milioni.
Leonardo si è trovato costretto a condurre una campagna trasferimenti molto complicata, sia in termini di tempo – è arrivato a luglio – che in termini di paletti “sovranazionali”. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, fa un’analisi dei colpi messi a segno dal dirigente rossonero, sul quale pendono più ombre che luci.
Già, perchè nel tris di successi con Bologna, Fiorentina e Frosinone che ha permesso al Milan di mantenere vive le speranze Champions, nessuno dei rinforzi arrivati in estate ha trovato posto dal primo minuto in tutte e tre le occasioni. Bakayoko ha saltato il match contro il Bologna a causa dell’ennesimo “colpo di testa” della sua stagione ed è proprio a causa dei suoi comportamenti extra-campo che il francese difficilmente verrà riscattato dal Chelsea. Ed è un paradosso, visto che Bakayoko è senza dubbio il miglior colpo della campagna di agosto. Mattia Caldara e Gonzalo Higuain avrebbero dovuto comporre l’ossatura centrale del nuovo Milan, ed invece il difensore ha vissuto un calvario che lo ha tenuto lontano dal campo tutto l’anno, mentre il Pipita è scappato al Chelsea dopo sei mesi e otto gol. Non è andata molto meglio con Laxalt, che non ha mai messo in discussione la titolarità di Rodriguez, e Castillejo, a cui nelle ultime settimane è stato preferito anche Borini.
Leonardo, però, ha corretto il tiro a gennaio, perché i 70 milioni spesi per Lucas Paquetà e Krzysztof Piatek hanno portato qualità ed i gol che mancavano. Da loro due ripartirà il Diavolo che verrà…