Il ruggito di Ringhio. Forse un po’ tardivo

Era ora: dopo settimane di frasi fatte trite e ritrite, di voce tremolante e sguardo dimesso – per usare un’espressione proprio da lui ripetuta più volte quest’oggi -, finalmente un Gattuso grintoso e senza peli sulla lingua.

L’unica pecca è che questo ruggito sia arrivato ora, dopo un mese e mezzo da horror e solo 5 punti guadagnati in 7 partite – oltre ad una eliminazione dalla Coppa Italia, obiettivo mai come quest’anno raggiungibile -. Meglio tardi che mai. Nonostante quest’Atalanta vada fortissimo – e l’ha dimostrato anche oggi all’Olimpico contro la Lazio -, l’Inter sia ormai praticamente irraggiungibile e la Roma abbia un calendario sulla carta semplice, il Milan ha l’obbligo di sperarci e forse – ribadiamo, forse – questa reazione di Rino può contribuire ad alimentare la speranza di un rush finale fino all’obiettivo quarto posto.

Una reazione che comincia mercoledì, con la chiamata del ritiro, e prosegue oggi, in conferenza. Una conferenza in cui il mister ha trovato nella stampa il nemico contro cui sfogarsi o – meglio – il mezzo attraverso cui mettere alcuni puntini sulle i e ri-legittimare la sua posizione. Ha messo a tacere tutti coloro che l’hanno definito “dimesso” appunto, molle e ormai sfiduciato. Ma soprattutto ha chiarito la sua posizione societaria, smentendo di aver ricevuto da Leonardo e Maldini il termine della sua esperienza in rossonero, ovvero la gara contro la SPAL, ultima di questa stagione.

Tutto vero? Questo non si può dire, ma anche qualora non lo fosse sarebbe da lodare la scelta di Rino, il quale – tardivamente – ha forse capito che per il bene del suo Milan e della sua posizione nei confronti del gruppo, spesso è necessario mentire sapendo di farlo. Maledetta Sampdoria. Sia chiaro, non ce l’abbiamo certo con i blucerchiati. Bensì con quella famosa sparata di Gattuso con la quale mise in discussione il suo futuro sulla panchina milanista. Come finirà non lo sappiamo. Possiamo solo sperare che questo ruggito d’orgoglio abbia ricompattato il gruppo intorno al suo condottiero, con il fine condiviso di raggiungere con le unghie e con i denti il quarto posto.

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