E adesso è dura, per non dire durissima. Le colpe? Sempre e soltanto nostre. Sì, perchè quando perdi in casa contro una Fiorentina che in trasferta aveva sino ad ora racimolato il magro bottino di una vittoria a Novara, sull’orlo della serie B occorre una riflessione seria.
Il punto di partenza dev’essere necessariamente l’atteggiamento: sbagliato, per non dire quasi irritante. Inaccettabile presentarsi all’appuntamento più importante del campionato con la testa così svuotata, priva di idee. Inaccettabile e presuntuoso impostare una partita a ritmi così bassi, sperando che un allenatore esperto e sornione come Delio Rossi faccia scoprire i suoi. Ma allora il derby non ci ha insegnato nulla?!
E dire che al Diavolo è stato addirittura concesso l’insolito lusso di una decisione arbitrale a suo favore, con un rigore dubbio trasformato prontamente da un Ibra con ancora la testa a Barcellona. A quel punto gestire la partita era non soltanto auspicabile, ma doveroso. Invece no: la nostra squadra è affondata sotto i colpi di Jovetic e di Amauri (a proposito, ma da quanto non segnava?!), di chi era palesemente più debole, ma allo stesso tempo aveva più fame e più voglia.
Quando si perde una partita così importante, in un momento così importante contro un avversario inferiore, ma dannatamente combattivo alcune riflessioni nascono spontanee: ma ci rendiamo davvero conto di quanto sia importante strappare questo scudetto alla Juve? Vogliamo una volta per tutte dimenticare Barcellona e combattere in modo convinto per l’obiettivo che fin da subito era più alla nostra portata? Vogliamo tornare a esser il Milan?