Calabria e Kessie irriconoscibili. Dov’è finita la catena di destra?

Quello che era in punto di forza si è tramutato in un problema. La catena di destra rossonera si è inceppata e non riesce più a fornire quelle soluzioni che spaccavano spesso e volentieri le gare. Calabria ha messo in dubbio la sua principale caratteristica ovvero l’affidabilità, Kessie appare sfiduciato e anche Suso si è spento.

CALABRIA E KESSIE, PASSO INDIETRO- A sinistra Rodriguez e Calhanoglu hanno convinto poco, per tal motivo gli uomini della corsia destra rappresentavano le certezze. Il Calabria di quest’anno è lontano parente di quello della stagione scorsa: poche sovrapposizioni ad aiutare Suso, pochi cross utili (pensiamo a vari assist per Bonavenura lo scorso campionato), spesso in difficoltà in fase difensiva. E non è un caso che in questo momento sia arrivato l’errore marchiano allo Stadium, che ha condannato i rossoneri. Al Milan manca anche il vero Kessie. Tra conclusioni sbilenche e problemi interni, Franck ha perso brillantezza. Mancano come l’aria i suoi strappi, le sue cavalcate in stile Sassuolo per intenderci, sfruttando a tutto campo il suo strapotere fisico. La lite con Biglia, la multa, il futuro incerto stanno senz’altro condizionando il carrarmato ivoriano.   

POCHE ALTERNATIVE- In un momento catartico come questo, disporre di alternative fresche e di gamba sarebbe vitale, perché entrambi sono a debito d’ossigeno ma queste cosiddette alternative scarseggiano. Kessie non ha un vero vice, è insostituibile: sia Biglia che Bakayoko non sono in grado di ricoprire il ruolo di mezzala. Sull’out di destra doveva essere la stagione di Conti. Ma l’affidabilità di Calabria e il lento recupero del terzino ex Atalanta, unito a continue ricadute, non permettono a Gattuso di affidarsi a Conti. In una catena tutti gli ingranaggi devono funzionare: nel Milan, se consideriamo anche Suso a corrente alterna, è un momento nero. Gattuso deve rianimare la catena di destra, altrimenti sono guai…

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