Rino lo schiera, Samu lo ripaga: 3-0 e Casti-show, è un Milan da Champions

di Matteo Occhiuto – Un Milan da secondo tempo basta e avanza per vincere ancora, per mettersi altri 3 punti fra se e la Roma – per un totale di 4 – e per avvicinare nuovamente il terzo posto dell’Inter. A San Siro, nella Friday Night della 25ª di Serie A, la banda Gattuso centra la terza vittoria consecutiva, scoprendo un nuovo protagonista: Samuel Castillejo.

LE SCELTE – Nel Friday Night di San Siro c’è, finalmente, una maglia da titolare ad attendere, nello spogliatoio rossonero, Andrea Conti. Calabria, dunque, si accomoda in panchina, risultando una delle due variazioni all’ormai rodato undici tipo. L’altra è Castillejo in luogo dello squalificato Suso, ancora panca per Cutrone. Nell’Empoli di Iachini la coppia d’attacco è Caputo-Farias, con Bennacer e Krunic mezz’ali d’inserimento.

JOYA A META – Pronti via, il Milan è arrembante. Calhanoglu e Castillejo appaiono particolarmente ispirati, Kessie e Paquetà contribuiscono a schiacciare l’Empoli nella propria trequarti.

Ed è proprio il brasiliano che, al decimo minuto, trova l’1-0: Castillejo allarga bene a sinistra trovando Rodriguez, che traccia un bel cross tagliao dalla fascia mancina. Il primo ad arrivare sulla sfera porta il 39 sulle spalle, colpisce bene di testa e fredda Dragowski, esultando con un balletto di sudamericana memoria. Che, però, dura il tempo di un consulto al VAR: a Giacomelli viene segnalato l’offside dell’ex Flamengo, è tutto da rifare.

DELUSIONE – L’annullamento del vantaggio fredda, visibilmente, l’entusiasmo della banda Gattuso: le mezzali calano di rendimento, Piatek appare troppo isolato fra Veseli e Silvestre. Ci pensa, allora, Castillejo a suonare la carica; prima, con una giocata ‘alla Suso’: controllo orientato a mandare al bar Pasqual e rientrando sul sinistro che scossa il tiro, trovando la prodigiosa parata di Dragowski. Poi, con una botta da posizione centrale, ancora una volta neutralizzata dell’ex portiere della Fiorentina.

A livello di emozioni, di fatto, il primo tempo si conclude qui: Piatek non riceve nemmeno un unico pallone giocabile e la manovra rossonera va arrugginendosi col passare dei minuti. Di contro, l’Empoli davanti sbatte sul muro eretto da capitan Romagnoli e Musacchio, mai realmente in difficoltà nell’arginare Caputo e soci.

CINISMO – Alla ripresa delle ostilità, di certo, ci si aspetterebbe un Milan diverso. Ma, quello che succede nei primi cinque minuti di ripresa, va oltre ogni previsione. Perchè il Milan colpisce, e due volte, nell’arco di 120 secondi, anche e soprattutto grazie al migliore del primo tempo, Castillejo.

Lo spagnolo sdradica un pallone ad un Acquah in uscita, poi combinazione Kessie-Calhanoglu e cross basso del turco a pescare sempre e solo Krzysztof Piatek. Il polacco spara ancora e con lui tutto San Siro: è vantaggio rossonero.

Che diventa doppio pochi secondi dopo: ancora Castillejo spacca le linee empolesi, mandando in porta Kessie. Bellissimo il tocco sotto dell’ivoriano che scavalca Dragowski, mettendo in porta il 2-0 per Gattuso. Da sottolineare, in particolare, il cinismo del Milan: due tiri in porta dall’area di rigore, due reti.

CASTI-GOL – La reazione dell’Empoli è alquanto inconsistente: Caputo si sbatte ma l’intesa con Farias proprio non c’è e nemmeno l’ingresso di La Gumina ed Ucan riescono a smuovere le acque. Ed, allora, arriva la meritatissima gioia personale per Samuel Castillejo: Conti è un puntuale treno sulla destra, cosi come puntuale è l’inserimento dell’ex Villareal sul cross del numero 12: tris rossonero al 67esimo e sipario a San Siro.

Il resto della gara sono accademia e passerelle, con il ritorno in campo anche di Lucas Biglia e le standing-ovation meritatissime per Piatek, Paquetà e Bakayoko. L’ultima emozione, in realtà, sarebbe la splendida azione personale del subentrato Borini che culmina nel 4-0. Ma, ancora una volta, il VAR entra in azione, punendo una piccola interferenza di Cutrone, rientrante dal fuorigioco e cancellando il poker dei padroni di casa.

Poco male, però: il 3-0 va più che bene. Per mantenere saldamente il quarto posto e, nuovamente, pensare di sorpassare i cugini nerazzurri. Ma, prima, c’è una Finale da ipotecare

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