Aveva detto che a Bergamo bisognava “giocare con l’elmetto”. E dopo stasera Rino Gattuso può solo che essere soddisfatto dei suoi giocatori-soldati. La battaglia “dell’Atleti Azzurri d’Italia” finisce con il Milan che si aggiudica la sfida Champions per 3-1 contro l’Atalanta di Gasperini. I rossoneri vanno sotto con il gol di Freuler, rispondono prima della fischio dell’intervallo con Piatek e ammazzano la partita nella ripresa con la seconda rete del polacco e con quella di un Calhanoglu ritrovato. Una vittoria importantissima su un campo espugnato solo da Napoli, Cagliari e Sampdoria e contro una squadra che poche settimane fa ha saputo battere la Juventus 3-0, eliminandola dalla Coppa Italia. Il Milan vola in classifica e almeno per un’altra giornata è sicuro del quarto posto. I bergamaschi devono ora guardarsi le spalle da Lazio e Roma, impegnate domenica contro Genoa e Bologna.
FREULER CHIAMA, PIATEK RISPONDE DI CLASSE – Squadra che vince non si cambia per Gattuso, che si affida alla stessa formazione utilizzata contro Roma e Cagliari: un 4-3-3 con davanti il trio Suso-Piatek-Calhanoglu. Solito 3-4-2-1 per Gasperini con Ilicic e Gomez assist-men per il bomber Zapata. L’unica novità è Djimsiti al posto di Mancini al centro della difesa. Proprio l’ex difensore del Benevento è il primo a spaventare la difesa del Milan sfruttando il cross teso del ‘Papu’ da calcio d’angolo, ma non centrando la porta. I primi minuti sono comunque tutti di marca bergamasca. I padroni di casa alzano il ritmo, giocano di prima e schiacciano i rossoneri nella propria metacampo. Ilicic è ispirato e trova a meraviglia i compagni di reparto. Ma la prima vera occasione del match ce l’ha Kessié che spreca a pochi metri dalla porta di Berisha. Suso fa il solito movimento a rientrare e crossa sul secondo palo dalla destra: l’ivoriano ha tempo per piegarsi e mirare, ma il colpo di testa si spegne sul fondo a un metro dalla porta. Una doppia possibilità sprecata quella del numero 79, che aveva calciato fuori anche un minuto prima sempre sul tocco di Suso.
Il possibile 1-0 della squadra di Gattuso dà la giusta carica all’Atalanta che torna a schiacciare i rossoneri. E dopo vari sussulti ecco il gol del vantaggio che fa esplodere di gioia i tifosi della ‘Dea’. Ilicic entra in area dalla destra dopo il tocco di Castagne e fa finta di crossare evitando la marcatura di Rodriguez. Pallone sul mancino e subito passaggio all’altezza del dischetto dove sono liberi Freuler e De Roon. Paquetá, Musacchio e Calabria sono troppo dietro coprendo la visuale a Donnarumma. Il centrocampista svizzero la piazza nell’angolo alla destra del portiere campano che tocca e non trattiene, facendo carambolare la palla sul palo e poi in rete. Una doccia fredda che stordisce i rossoneri per i minuti rimanenti della prima parte. Ma dopo un tiro sbilenco di Calhanoglu (il 60esimo senza portare al gol, record negativo assoluto in A) ecco la zampata, d’istinto, del solito cecchino Krzysztof Piatek. Cross di Rodriguez dalla sinistra, girata col piatto aperto del polacco che anticipa la copertura di Djimsiti e mette la palla sul secondo palo dove Berisha non può arrivare. È il quinto gol in cinque match col Milan per il numero 19. Con la doppietta nel secondo tempo è ora a quota 17 in campionato: a +1 da Fabio Quagliarella e a -2 dal capocannoniere Cristiano Ronaldo. Un vero e proprio toccasana per i rossoneri, arrivato a pochi secondi dal fischio dell’intervallo.
IL RITORNO DI CALHANOGLU, PIATEK LA CHIUDE – Prima del Piatek-Calhanoglu show, il sussulto iniziale della ripresa lo dà Zapata che dalla destra prova a mettere al centro dell’area piccola trovando, però, solo Calabria. Se il fantasista turco rossonero ha stabilito il primato di tiri falliti in A, si è poi subito preso la rivincita con la seguente conclusione. Bolide dalla destra dei 25 metri e traiettoria imparabile che si spegne nell’angolino alla sinistra di Berisha. Due a uno e una bella iniezione di fiducia per lui. L’ex Leverkusen, per scrollarsi i brutti momenti vissuti in questi mesi, corre subito ad abbracciare Gattuso così come fece Higuain dopo il gol alla Spal che ha spezzato il suo lungo digiuno.
Neanche il tempo di tornare a centrocampo che dai piedi di Calhanoglu, su calcio d’angolo dalla sinistra, nasce la terza rete rossonera. Il cross teso a scendere è telecomandato per la testa di Piatek. Il risultato? Berisha è bruciato sul tempo e la palla finisce in rete. Gasperini prova a recuperarla inserendo il classe 2000 Kulusevski per Gomez e Gosens per Hateboer. Gattuso richiama in panca Piatek per un piccolo fastidio mettendo Patrick Cutrone. Ilicic e Castagne, per due volte, ci provano da fuori area trovando le braccia di Donnarumma. Paquetá nel finale ha un’occasionissima contro Berisha ma è troppo ‘lezioso’ venendo recuperato sul tempo dai difensori bergamaschi. L’ultima occasione è di Kulusevki, che ci prova al volo su sponda di Ilicic, ma trova il portiere rossonero. Il segnale della resa, forse, Gasperini lo dà con il cambio Zapata-Barrow. Stasera l’attaccante colombiano ha nettamente perso la sfida personale contro Piatek. I quattro minuti di recupero finali sono solo di attesa e di applausi ‘sportivi’ del pubblico atalantino ai suoi giocatori. Il Milan vola e mantiene vivo il sogno Champions. E quando il Diavolo gioca così, l’Europa è più che un sogno.
ATALANTA-MILAN 1-3
32’ Freuler (A), 45+1’ e 61’ Piatek (M), 55’ Calhanoglu (M)
ATALANTA (3-4-2-1): Berisha; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer (65’ Gosens), De Roon, Freuler, Castagne; Ilicic, Gomez (59’ Kulusevski); Zapata (78’ Barrow). All. Gasperini
MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko, Paquetà (87’ Laxalt); Suso (77’ Castillejo), Piatek (68’ Cutrone), Calhanoglu. All. Gattuso
NOTE: Ammoniti De Roon (A), Suso (M), Rodriguez (M)
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