Lavagna tattica: il Catania di Montella

Tappa al Massimino, domani pomeriggio, per il Milan. Continuare a forza tre, in Campionato, per vivere il match contro il Barça con meno ansia. Peccato che gli uomini di Montella non siano soliti fare da sparring partners. Sono già salvi e ambiscono all’Europa League. Hanno dimostrato di valere, specie se affrontati in casa.

Si disporranno con un 3-5-2. La metteranno sull’intensità e sul dinamismo. I tre centrali di difesa costituiscono il loro punto di forza. Eccellono, questi ultimi, nel gioco aereo e in fisicità. La compagine proveniente dalla Sicilia cercherà di chiudersi e ripartire con velocità.

Gli esterni di centrocampo sapranno alternare fase di spinta e fase di copertura. Quest’ultima sarà però privilegiata. A metà campo, presentano alcuni limiti. L’interdizione e il senso del gioco mancano. Ma, con pressing e densità, tenteranno di sopperire. Recuperata la sfera, si affideranno alle due punte, che si contraddistinguono per mobilità. Sanno farsi valere anche in zona gol. Il Catania è inoltre pericoloso sui calci piazzati. Attenzione, oltre a non concedere azioni di rimessa, a punizioni e corners.

Ma possiamo vincere. Vietato sbilanciarsi. Onde evitare cali fisici, sarebbe bene che Allegri inserisse forze fresche. Bisognerà bloccare le fasce. Compito della cortina di ferro. Gli incontristi, supportando i terzini, dovranno raddoppiare. Si ridurrà, così facendo, il rischio di uno contro uno.

Facendo girare la palla, viste le lacune tattiche palesate dalla mediana sicula, troveremo varchi. Approfittarne. I tre centrali di difesa, non supportati dal centrocampo, non riusciranno a garantire continuità. Assicurato. E in caso di difficoltà, palla lunga per Ibra, maestro nell’intimidire le difese e creare spazi per i compagni.

In sintesi:
-non concedere azioni di rimessa;
-attenzione sulle palle inattive;
-fare girare la sfera, aspettando che il Catania commetta errori di posizionamento;
-verticalizzare per Zlatan Ibrahimovic. 

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