Giornata di conferenza a Milanello, con Gennaro Gattuso che ha parlato alla vigilia di Milan-Dudelange. Una conferenza ricca di spunti, a tratti quasi “faticosa” per Rino. A meno di un mese dal Natale, infatti, il tecnico rossonero tira le prime somme, o comunque qualcuno le tira per lui.
E davanti ai giornalisti che, si sa, non risparmiano niente, Rino ha parlato di sé, del suo percorso, del suo momento, spiegando che si sente cresciuto, ma che di strada davanti ce n’è ancora tanta: “Devo ancora crescere tanto, ma nelle esperienze precedenti non sapevo dove allenarmi quando mettevo il borsone in macchina, i giocatori non prendevano gli stipendi. Qua è una passeggiata ed un privilegio. Questo mestiere si impara anche soffrendo. Per me stare sul campo qua è una passeggiata, il livello dei giocatori è molto alto. Faccio fatica sul resto, gestire i giornalista, gestire il post-partita. La fatica più grande per me non è allenare la squadra, quello è un divertimento. E’ il resto che mi fa vivere la quotidianità male, devo migliorare su questo aspetto. Mi sento migliorato anche come gestione del rapporto con i media, prima ero molto più fumantino”.
E’ un Gattuso sicuramente più maturo, più consapevole, rispetto alla scorsa stagione, dei suoi pregi e dei suoi limiti e di quelli della squadra. Come ha detto in conferenza, passare al Milan con esperienze di tutt’altro livello nel curriculum non è stato facile. Ma il cammino sotto i piedi non è fermo, nonostante sia ancora tanto.
Da un lato, quindi, si apprezzano i suoi progressi, dall’altro, però, non si può non notare che il suo Milan, spesso, sembra ancora una squadra “bambina” che, come tutti i bambini, ha comportamenti molto altalenanti. E questo è, necessariamente, anche colpa del comandante che la dirige.
Certe volte, infatti, la squadra sembra rispecchiare le qualità del suo mister: sorprende per personalità, per ritrovata mentalità, altre volte, invece, l’opposto. Lo stessi pari con la Lazio, non è un punto guadagnato ma due persi, e questo una squadra matura non può permetterselo (nonostante gli infortuni ecc.). Con i biancocelesti andavano fatti dei cambi per dare respiro alla squadra già di per sé incerottata, ma Gattuso ha scelto diversamente.
Questa indecisione nelle scelte si ripercuote anche sull’atteggiamento della squadra, spesso mancante proprio in personalità e incisività. Ma una cosa è certa: se continua a crescere Gattuso, lo farà anche il Milan.