Il Milan a caccia di un bomber: continuano i dialoghi con Ibra; Pato, ostacolo clausola

Da quando Gattuso ha cambiato modulo, è inutile dire che il Milan, a gennaio, ha bisogno di almeno un attaccante. A inizio stagione si pensava che, col 4-3-3, Borini sarebbe potuto essere una valida terza scelta ma, col passaggio alle due punte, il tecnico rossonero non può contare solo su Higuain e Cutrone. Infatti in questi giorni si continua a parlare del possibile ritorno di Ibrahimovic o di quello di Pato.

A VOLTE RITORNANO

Per quanto riguarda lo svedese, Leonardo ha ammesso poco tempo fa che Ibra, in estate, era molto vicino a intraprendere la via del ritorno. A gennaio quindi ci possono essere serie possibilità che l’attaccante del Los Angeles, nostalgico del calcio che conta, possa davvero varcare nuovamente i cancelli di Milanello. Al momento però il dirigente brasiliano non sta affondando il colpo, anche se – riporta oggi La Gazzetta dello Sport – i contatti con Raiola sono continui. Proprio l’agente del giocatore ha rilasciato parole che lasciano ben sperare. Per quanto riguarda Pato invece il problema sta nella clausola di 25 milioni di euro che lo vincola col suo attuale club cinese. Tra l’ex attaccante rossonero e Leonardo c’è feeling, quindi non è da escludere questa clamorosa ipotesi. Infine non trovano conferme le voci su Benzema, sia per lo stipendio che percepisce al Real sia per la valutazione del suo cartellino.

QUESTIONE DI INGAGGI

Attualmente Ibrahimovic guadagna 4 milioni di euro, e si “accontenterebbe” di incassarli anche al Milan in quanto, vista la sua età, sarebbe un paradosso chiederne di più. Il ritorno dello svedese al momento è più fattibile di quello di Pato, che in Cina guadagna 9 milioni di dollari ma, in caso di una chiamata rossonera, sarebbe disposto a ridursi l’ingaggio. Il mese di dicembre sarà quello decisivo sia perchè Gazidis entrerà concretamente in scena sia perchè il nuovo amministratore delegato e tutta la società di Via Aldo Rossi dovrà fare i conti anche con le sanzioni Uefa per quanto riguarda il Fair play finanziario: eventuali trattative e soprattutto eventuali ritorni passeranno prima da Nyon.

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