Ventuno reti in diciannove partite. Un totale di 1456 minuti giocati. Tradotto: un gol ogni 69 minuti. Ergo: una media impressionante, degna del titolo di capocannoniere del campionato Primavera. Gianmario Comi, il bomber classe ’92 del Milan di Aldo Dolcetti, racconta a SpazioMilan.it il suo momento d’oro.
Il bottino cresce partita dopo partita. Contando anche Coppa Italia e Viareggio sei a 28 reti, come stai vivendo questo passaggio della tua carriera?
“Sono molto contento sia a livello personale, sia per la squadra. Stiamo lottando per il primato del Girone B e spero da qui alla fine della stagione di fare altri gol importanti”.
Ti senti un po’ l’Ibra della Primavera?
“Il paragone mi gratifica. E’ ovvio che il nostro campionato sia ben diverso dalla Serie A. L’importante è mantenere i piedi per terra e lavorare agli obiettivi. Siamo il Milan, indossiamo una maglia gloriosa, vogliamo e dobbiamo vincere sempre”.
Ce la farai a toglierti la soddisfazione dell’esordio in A già quest’anno?
“Non ci spero, ma lo sogno tutti i giorni. L’importante è pensare a far bene con la Primavera, ottenere risultati e il resto sarà una conseguenza”.
E l’Under 21?
“Altro sogno, ma davvero a quello non voglio pensarci ora”.
Quanto è importante per voi allenarsi a Milanello con i big?
“Impariamo tantissimo dai campioni della Prima Squadra, sia sul campo, sia fuori dal campo. Poi ci sono strutture uniche, che sono fondamentali. Impianti come quelli del Milan permettono a qualsiasi giocatore di crescere”.
Con chi hai legato di più tra i compagni della Prima Squadra?
“Il mio modello è Pippo Inzaghi, un giocatore e un uomo eccezionale perché non molla mai. La sua voglia e il suo voler essere sempre protagonista sono esempi per tutti. Con lui ho un bellissimo rapporto. Quando non segno mi martella”.
E tra i compagni della Primavera? Con chi vai più d’accordo?
“Credo di essere un ragazzo capace di farsi voler bene da tutti. Con Calvano ho un rapporto più stretto anche fuori dal campo perché abitiamo vicini. Usciamo spesso anche con Desole e Bertoni. In generale, siamo un bel gruppo”.
Quanto ha pesato per te lasciare Torino e il Toro?
“E’ stato un cambiamento importante. Sono arrivato al Milan la scorsa estate dopo undici anni nelle giovanili granata. Sono tifoso del Toro e spero tanto che quest’anno possa tornare in Serie A”.
Com’è stato il trasloco a Milano?
“Ho molti parenti a Seveso. L’ambientamento è stato semplice anche perché Torino è vicina. Come prima esperienza fuori casa sono stato fortunato pure sotto il profilo geografico”.
Papà cosa dice di questa tua stagione? (Antonio Comi, Direttore Generale del Torino, ndr)
“Ogni giorno mi invita a non montarmi la testa, a curare i particolari. Mi lascia tranquillo perché vuole che cresca nei modi e nei tempi giusti”.
Che cosa farai la prossima estate?
“Spero un po’ di vacanze perché lo scorso anno le ho saltate”.
Calcisticamente parlando?
“Non so, aspettiamo la fine del campionato. Poi valuteremo la situazione. E’ ovvio che vorrei giocare coi grandi, dove non lo so ancora”.
Chi è Gianmario Comi nel tempo libero?
“Un ventenne tecnologico. Amo rimanere collegato su Facebook e al telefono. Trascorro molto tempo col cellulare in mano perché mi piace restare in contatto con la famiglia e gli amici. Poi adoro la Play Station”.
Fifa o Pro Evolution Soccer?
“Pro Evolution sempre e comunque. Ci gioco fin dalla prima edizione. E’ vero che ultimamente Fifa ha fatto passi avanti diventando più popolare, ma io sono tradizionalista”.
Si ringrazia per la collaborazione l’AC Milan nella persona di Nicola Pozzi