E alla fine è giusto così. Vince l’Inter, che ha dominato dal primo all’ultimo istante. Perde un Milan che di fatto ha deciso di non giocare. Che se ne voglia o meno, Salvini per una volta è incontrobattibile: “Quando non giochi per vincere, hai già perso. Derby perso dalla coppia Gattuso-Donnarumma”. Appunto. Poi c’è da scegliere il colpevole. E, parliamoci chiaro, Gigio conta perché fosse stato al suo posto sarebbe finita meglio. Ma Rino c’entra di più: è stato un derby troppo sbagliato per ridurre il tutto a un’uscita a vuoto. E’ stato un derby iniziato e proseguito male, concluso molto peggio. E forse, paradossalmente, è quasi meglio così. Fosse finita 0-0 la prestazione sarebbe passata in secondo piano: quando non perdi, ormai, ti dicono tutti che in un modo o nell’altro era giusto così. Siamo in un’epoca in cui conta il risultato, tutto il resto è contorno. Ma se perdi allora hai il diritto di essere criticato. In questo caso a ragione.
Rino ha fallito due volte nello stesso derby. L’ha impostato male e l’ha cambiato in peggio.
IMPOSTAZIONE
Il primo punto è chiarissimo. Il Milan ha scelto di giocare un calcio che non sa giocare. Non a caso la palla non l’ha praticamente mai vista. In questo senso la contraddizione più clamorosa sta proprio nelle parole di Gattuso. Che prima del match dice di voler vedere una squadra che non abbia paura di giocare il proprio calcio. Mentre a fine gara si dice soddisfatto per aver visto giocare la sua squadra un calcio che non rientra nella sua natura. Controsenso totale.
Qual è il bello? Che il Milan ieri ha certificato di non saper giocare quel secondo tipo di calcio. Perché se fai quella partita (passiva, brutta e di attesa) l’obiettivo non è farlo ma non prenderne. E se lo prendi hai fallito. Punto. Non importa il quando, importa il se. Ecco, Gattuso questo non lo ha capito.
GESTIONE
Ma è mancato anche nella gestione degli eventi all’interno del match. Aldilà del tanto criticato cambio Abate-Calabria, che non ha inciso granché, l’errore più clamoroso è la prima sostituzione. Che di per sé, francamente, ha poco di logico. Dentro Cutrone, che prima di ieri aveva sempre avuto la capacità di ribaltare. Fuori Calha, poco super. E fin qui, tutto normale. Ma il punto è: perché lasciare Cutrone a sinistra? Ci sono almeno tre motivi per cui questa scelta è evidentemente sbagliata. A) Era un Milan offensivamente inconsistente, andava cambiato qualcosa a livello di posizioni. B) Cutrone ha sempre le spaccato le partite giocando in coppia. C) Se proprio vuoi un esterno, hai Castillejo bello fresco in panchina. Buttalo dentro. Insomma, altro controsenso.
Eppure a Gattuso questo Milan è piaciuto. Parola di Rino. Ma forse non era la stessa partita.
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