Higuain carico: “Derby, vinciamo noi. Rino, solo un grande onore. Su Ibra…”

A soli tre giorni dall’attesissimo derby di Milano, il leader rossonero Gonzalo Higuain ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, lanciando la sfida all’Inter: “Se ci crediamo, vinciamo noi”.

Lei ha giocato 36 derby in carriera, quali sensazioni le sta dando quello di Milano?

“Tutti derby hanno un sapore speciale e stavolta sarà lo stesso, anche perché è il primo col Milan. Sarà bello giocarlo. Stiamo vivendo l’attesa con tranquillità, concentrazione e voglia di fare bene. Il fatto che San Siro sarà quasi tutto dalla loro parte per noi sarà una spinta in più. Questo è un derby caldo, assomiglia a quello di Madrid. E poi giocare a San Siro è fantastico, lo posso affermare anche da avversario”.

Da lei il popolo milanista si attende meraviglie a ciclo continuo…

Io cerco sempre di dare il meglio di me e di fare quello che mi chiede l’allenatore. Mi sento bene, sto attraversando un momento di forma ottimo e quindi lo sto sfruttando, anche grazie a un mister capace di esprimere il calcio che piace a me. Spero che tutto continui così”.

Romagnoli ha appena detto che la squadra per Gattuso morirebbe. Condivide?

“Sono d’accordo con Alessio. Rino ha qualcosa di diverso, ti guarda in faccia e senti quanto ama il calcio. Lui sta provando a tirarmi fuori il meglio, e apprezzo molto chi fa così con me. La squadra sta dalla sua parte. È una persona molto intensa, che muore per suoi giocatori. Non crediate che gli allenatori siano tutti così, non ce ne sono molti. È un onore essere allenato da lui, ho fatto la scelta giusta perché mi sta migliorando. Sarri è il tecnico che mi ha fatto esprimere al meglio e Gattuso gli somiglia molto: ha una voglia matta di vincere che a me piace da morire”.

Perché ha scelto il Milan? In estate si era parlato anche di Chelsea…

“Ho scelto il Milan perché mi è piaciuta la convinzione con cui sono venuti a cercarmi e la convinzione nel loro progetto. Inoltre Leonardo, Maldini e Gattuso conoscono benissimo il Milan ed Elliott ha fatto un grandissimo sforzo per me. Ho apprezzato moltissimo l’approccio avuto per prendermi. Per quanto riguarda il Chelsea, c’era una differenza fondamentale: qui mi hanno voluto tutti, dalla società all’allenatore. Al Chelsea mi voleva solo l’allenatore. Sinceramente, mi sento in un momento buonissimo della mia vita sia a livello mentale che professionale. Il Milan mi ha dato qualcosa in più dopo un Mondiale non esaltante, ho trovato quello che stavolo cercando. Poi Milanello, oggettivamente, è il calcio”.

Inter-Milan sarà anche Icardi contro Higuain?

“Non stiamo giocando a tennis, ma a calcio. Undici contro undici, non centravanti contro centravanti. Vincono le squadre, non i singoli giocatori. Lui comunque sta facendo bene da diversi anni, ha segnato tanti gol, è giovane e ha margini di crescita. Dipende da lui continuare così, gli aigiro il meglio. Gli ruberei il colpo di testa e le tempistiche in area: è un vero assassino”.

Come vedrebbe un eventuale arrivo di Zlatan Ibrahimovic?

“Premesso che sono cose da chiedere alla società, io posso solo dire che mi piace condividere il campo con i grandissimi giocatori, e lui lo è”.

Cosa risponde a Nainggolan, il quale ha sostenuto che l’Inter ha molti giocatori di livello più alto rispetto al Milan?

“È ovvio che dica cose del genere, fa bene. Ognuno difende gli interessi del proprio club. Io posso solo dire che noi abbiamo i mezzi per vincere il derby”.

Quali sono i reali obiettivi del Milan nel medio periodo?

“Il Milan deve cercare di vincere tutto quello a cui partecipa, lo impone la storia. Il mio obiettivo è riportare la squadra in Champions, fare più gol possibili, vincere l’Europa League e la Coppa Italia. Per il campionato ci manca qualcosa, è una competizione in cui serve continuità. Se non siamo attaccati alla Juve è per errori nostri, abbiamo perso cinque punti con Napoli e Atalanta. Con questi punti e gli eventuali contro il Genoa nel recupero, saremmo a soli 4 punti dalla Juventus. La verità è che se crediamo nei nostri mezzi non siamo inferiori a nessuno”.

C’è qualcosa della Juventus che trasferirebbe al Milan?

“Loro fanno un gol e vincono le partite, sono micidiali. Noi siamo una squadra che gol, ma non possiamo pensare di vincere 6-3 o 7-4. Dobbiamo fare un gol e vincere, come fanno loro. È la mentalità vincente della fase difensiva. Alla Juve sono delle macchine da guerra, noi dobbiamo imparare a chiudere le partite così”.

Di certo Cutrone la considera un maestro…

“Io non mi condidero il maestro di nessuno, se lui però mi vede come un esempio ne sono contento. Vuol dire che ho fatto le cose per bene nel corso della mia carriera. Se il mio contributo serve per aiutarlo e farlo rendere al meglio, a me fa molto piacere”.

Kakà, Inzaghi, Shevchenko sono tutti milanisti che hanno bagnato il loro primo derby con un gol. Le dice qualcosa?

“Sarebbe straordinario unirmi a questo club. Ma l’importante per me è vincere, non chi segna”. 

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